03/04/2012
Nonostante siano ancora scarsi e troppo frammentari, i dati a disposizione degli studiosi dicono che nella guerra globale contro le bambine c’è anche un fronte italiano. Meldolesi, prendendo come riferimento i dati Istat degli ultimi quattro anni, ha scoperto che nella comunità albanese, che conta circa 490 mila persone, il rapporto delle nascite è di 111 maschi ogni 100 femmine.
In quella cinese, sono venuti alla luce 109 maschi ogni cento femmine. Una percentuale superiore al “limite” naturale di 105. Se però si considerano solo le nascite dei terzogeniti e dei figli successivi il divario sale a 119. Ancor più agghiaccianti i dati della comunità indiana in Italia: qui la media è di 116 maschi ogni 100 femmine. Ma si schizza fino a 137 se consideriamo le nascite dal terzogenito in poi.
Lo schema che sta dietro a questo trend è chiaro: per il primo figlio ci si affida al caso, ma se il maschio non arriva al primo tentativo, si cerca di fare in modo di avere il genere desiderato uccidendo quello indesiderato nelle gravidanze successive. «Avere dati più precisi e un monitoraggio costante sul comportamento riproduttivo delle immigrate aiuterebbe a inquadrare meglio il fenomeno», spiega Meldolesi, «per poi cercare di contrastarlo attraverso leggi e controlli ad hoc».
Antonio Sanfrancesco