Via libera all'azione militare: la posizione dell'Italia

20/03/2011

Peri il Premier Silvio Berlusconi l'Italia è pronta all'intervento. Sono stati rischierati a Trapani i caccia Tornado dell'aeronautica militare che potrebbero essere impiegati sulla Libia. Nella stessa base sono arrivati i caccia Eurofighter di stanza a Grosseto, aerei radar Awacs della Nato e per il rifornimento in volo. Intanto sei F-16 danesi sono giunti alla base aerea di Sigonella, nel Catanese.

«Abbiamo chiesto che la base di coordinamento sia spostata da Stoccarda a Capodichino. Giochiamo un ruolo fondamentale, senza l'Italia questa operazione non si potrebbe svolgere». Così il ministro degli Esteri Franco Frattini commenta l'intervento della coalizione internazionale in Libia. «Sono molto soddisfatto - spiega -. Il Parlamento ha votato all'unanimità l'intervento militare sotto l'egida dell'Onu. C'é stato perfino qualcuno che in commissione ha detto: "La comunita' internazionale è arrivata troppo tardì", ma la decisione è arrivata quando c'é stato il sì della Lega Araba e dell'Unione africana». Il ritardo, sottolinea Frattini, é il prezzo che si è pagato per il multilateralismo. Il ministro rispetta la posizione della Lega, assente alla votazione nelle Camere, ma afferma che Bossi «ha sempre dimostrato lealtà verso la maggioranza» e si dice fiducioso di «riuscire a convincere la Lega a schierarsi a favore: essere in prima linea permetterà all'Italia di chiedere il sostegno dell'Europa per fronteggiare il flusso migratorio». Nessuna "guerra" dell'Italia con la Libia, sottolinea Frattini, solo l'impegno «a far rispettare una risoluzione dell'Onu che chiede a Gheddafi di cessare il fuoco, di terminare i bombardamenti aerei e di rispettare l'embargo».

''Per ora daremo solo le nostre basi. Se servono, anche i raid''. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi. ''Vorrei tranquillizzare i nostri concittadini: le nostre forze armate ieri hanno fatto un esame approfondito della disponibilita' di armi e di missili del regime libico, e la loro conclusione certa e' che non ci sono in questo momento armi in dotazione della Libia che possano raggiungere il territorio italiano''. Lo ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in una conferenza stampa all'ambasciata d'Italia a Parigi al termine del vertice.

Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, intanto è stato informato telefonicamente dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi, dell'andamento e dell'esito della riunione di Parigi. Secondo quanto riferisce un comunicato del Quirinale, il capo dello Stato si è compiaciuto dell'importante intesa raggiunta, per il contributo dato e per l'impegno assunto dall'Italia.

Per il presidente della Camera, Gianfranco Fini, inoltre, in Libia ''e' doveroso che l'Italia faccia la propria parte perche' chi cerca la liberta' possa ottenerla''. ''Quello che accade nel Mediterraneo - spiega Fini da Tolmezzo - e' la riprova di come non ci possa essere una dittatura per quanto feroce, tale da impedire ai popoli di chiedere e ottenere la propria dignita''. Per Fini sulla Libia ''la comunita' internazionale ha fatto benissimo a intervenire, forse tardivamente''.

A cura di Pino Pignatta
Preferiti
Condividi questo articolo:
Delicious MySpace

tag canale

MODA
Le tendenze, lo stile, gli accessori e tutte le novità
FONDATORI
Le grandi personalità della Chiesa e le loro opere
CARA FAMIGLIA
La vostre testimonianze pubblicate in diretta
I NOSTRI SOLDI
I risparmi, gli investimenti e le notizie per l'economia famigliare
%A
Periodici San Paolo S.r.l. Sede legale: Piazza San Paolo,14 - 12051 Alba (CN)
Cod. fisc./P.Iva e iscrizione al Registro Imprese di Cuneo n. 00980500045 Capitale sociale € 5.164.569,00 i.v.
Copyright © 2012 Periodici San Paolo S.r.l. - Tutti i diritti riservati