18/03/2013
Rio de Janeiro, marzo
L'intera nazione s’è risvegliata con un sapore agrodolce in bocca. La fumata bianca ha svelato un Papa argentino, preferito al brasiliano Dom Odilo Scherer e ha riacutizzato antiche rivalità, anche calcistiche, tra i due Paesi. In più, a rincarare la dose ci si è messa pure la stampa di Buenos Aires che ha paragonato il nuovo Pontefice ad altri due simboli del Paese del tango, Maradona e Messi. Ma il Brasile, nonostante il boom degli evangelici, resta pur sempre il Paese più cattolico del mondo con 123,2 milioni di fedeli secondo l’ultimo rilevamento dell’Ibge, l’Istat verdeoro, contro i 34 milioni dell’Argentina.
«In ogni caso siamo davvero felici e commossi», spiega Osania che nell’attesa del voto del Conclave aveva comunque tappezzato il suo negozio di Copacabana, a Rio, con le foto dell’arcivescovo di San Paolo. «Questo è un Papa sudamericano e tutti noi ora faremo il tifo per lui». Insomma dalla "cidade maravilhosa" arriva una bella lezione di dialogo interculturale, nel nome della comune fede cristiana. Nella San Paolo del cardinale Scherer, Edmar Peron, vescovo ausiliare, subito dopo l’elezione ha detto che «la scelta del nome Francesco e il suo modo di agire confermano l’impressione che sia un uomo semplice, attento ai valori più genuini e autentici del Vangelo e della Chiesa».
Da San Paolo a Rio, insomma, tutti in Brasile sperano in un cambiamento. «Ci aspettiamo che papa Francesco risolva i problemi che stanno attanagliando la Chiesa dal suo interno», commenta João, studente cattolico alla Puc, la Pontificia Università di Rio de Janeiro. «Certamente il fatto che venga dal nostro continente garantisce al mondo una grande speranza di trasformazione». Un desiderio condiviso da chi frequenta i social network. Regiane Calixto, curatrice delle pagine ufficiali Facebook e Twitter della Giornata mondiale della gioventù (Gmg) che si svolgerà proprio a Rio dal 23 al 28 luglio prossimo, annuncia che nell’arco delle 24 ore successive all’elezione del nuovo Pontefice «si sono contati cinquemila follower in più nella sola versione in portoghese, arrivata a oltre 300 mila follower in totale, un vero record, e oltre 10 mila condivisioni».
E proprio sulla ventottesima edizione della Gmg si concentra adesso l’attenzione della Chiesa brasiliana. La Giornata mondiale, che si svolgerà un mese dopo la Coppa delle Confederazioni di calcio, potrebbe subire adesso qualche cambiamento del programma. L’elezione del primo Papa sudamericano, infatti, a prescindere dalla sua nazionalità richiamerà per gli organizzatori ben più dei circa quattro milioni di fedeli già previsti, settemila dei quali italiani.
«Appena potremo andremo a Roma per sottoporre al nuovo Pontefice un calendario più ricco», spiega Dom Orani João Tempesta, arcivescovo di Rio de Janeiro, «la struttura della manifestazione rimarrà la stessa ma cercheremo di aumentare i momenti d’incontro con i fedeli». Proprio per il fatto di essere più giovane del suo predecessore, papa Francesco, secondo l’arcivescovo, potrà infatti «spostarsi di più». Per dom Orani, la prossima edizione della Gmg sarà davvero simbolica. «La prima e fin qui unica Gmg svoltasi in America latina», sottolinea il prelato, «si era tenuta proprio in Argentina, nel 1987, e oggi il Papa è argentino. Un richiamo ancora più forte per i cattolici sudamericani».
La preoccupazione maggiore per l’arcivescovo di Rio è che, con un flusso maggiore di fedeli, possano «esserci problemi nella logistica e nei trasporti, ma, ne sono certo, con l’aiuto di Dio li supereremo».
Paolo Manzo
Una veglia di preghiera a Rio in preparazione alla Giornata mondiale della Gioventù di luglio
A cura di Alberto Chiara