18/03/2013
Una fedele in preghiera nella cattedrale di St. Mary's a Sydney, capitale dell'Australia (Reuters)
Sydney (Australia)
Alcuni giornali lo hanno
presentato come il primo Pontefice dell'emisfero meridionale, cercando di
sottolineare un legame geografico tra l'Australia e l'Argentina. Ma in uno dei
Paesi meno religiosi al mondo, dove solo un cittadino su cinque si definisce
fedele a un culto, l'attenzione per papa Francesco si è concentrata soprattutto
su un tema: la pedofilia all'interno del clero cattolico. Questa, secondo molti
commentatori australiani, sarà la prima, importante sfida per Jorge Mario
Bergoglio.
Gli scandali sessuali hanno ridotto ulteriormente la popolarità
della Chiesa di Roma in questo Paese, grande otto volte l'Italia ma con una
popolazione pari ad un terzo (21 milioni); non esistono dati statistici
affidabili, ma le voci della strada danno un'idea del fenomeno. Per questo gli
stessi cattolici, che rappresentano comunque la maggioranza dei credenti
australiani, stanno chiedendo al nuovo Pontefice di porre particolare
attenzione al tema degli abusi sessuali.
Annette Cunliffe, presidente della
Catholic Religious Australia, dice di volere un Papa «umile, capace di
ascoltare, di accettare la verità e di agire sulla base di questa. La Chiesa ha
sofferto enormemente per lo scandalo degli abusi sessuali», sottolinea la suora
al vertice di una delle più importanti istituzioni cattoliche d'Australia. Che
il tema sia particolarmente popolare è dimostrato dalla recente decisione
politica, per ora unica al mondo, di istituire una commissione d'inchiesta
sugli abusi sessuali perpetrati ai danni dei minori.
La premier laburista Julia
Gillard ha sottolineato che le indagini non riguarderanno solo la Chiesa
cattolica ma tutte le istituzioni, dalle scuole alle organizzazioni no-profit.
Data la rabbia popolare, è però evidente che l'obiettivo della commissione, che
in Australia ha potere giudiziario, verrà puntato su eventuali insabbiamenti. «Ci sono state rivelazioni su aggressori trasferiti
da una sede a un'altra, in passato troppi adulti hanno preferito chiudere gli occhi
davanti al male», ha dichiarato la premier Gillard per giustificare
l'istituzione della commissione.
Ma dall'inviato del Vaticano è arrivata comunque la
promessa di voler collaborare alle indagini. «Siamo pronti a rispondere a
qualsiasi legittima richiesta che venga presentata attraverso gli appropriati
canali diplomatici e rispetti gli accordi internazionali a cui aderiscono sia
la Santa Sede che l'Australia», ha detto al quotidiano locale Herald Sun, monsignor Paul Gallagher, nominato a fine 2012 nunzio apostolico al posto di monsignor
Giuseppe Lazzarotto. Lo stesso arcivescovo di Sydney, il cardinale George Pell, subito dopo l'elezione di Papa Francesco ha voluto ricordare che il
nuovo pontefice «sosterrà la lotta contro gli abusi sessuali, dando priorità
alle vittime».
Stefano Vergine
A cura di Alberto Chiara