21/09/2011
Leggendo sul numero 36 del 04.09.2011 l’articolo “In sella alla GMG, 1888 chilometri in bici”, sento il desiderio di condividere con tutti voi l’analoga iniziativa di mio figlio Stefano Pozzi, 23 anni di voglia di vivere, di fiducia nel mondo e di passione per la bicicletta. Il 10 maggio 2011 è partito da Milano, da solo e provvisto soltanto di una bicicletta, un contachilometri, la carta d’identità, un sacco a pelo ultralight, due cambi di vestiario e gli attrezzi per la manutenzione della bicicletta. Destinazione agognata …. Santiago de Compostela.
Stefano prima di partire mi ha detto: si tratta di oltre 2.000 chilometri, io parto e spero di farcela … ed è partito. Ha attraversato Novi Ligure, Bordighera, e poi la Francia: Mentone, Montecarlo, Nizza, Marsiglia, Avignone, Lourdes. Ha valicato i Pirenei. Ha iniziato il Cammino di Santiago percorrendo la via aragonese e poi il cammino francese, e l’11 di giugno 2011 dopo aver percorso 2.773 chilometri ha raggiunto Santiago de Compostela.
Dopo una sosta di alcuni giorni ha ripreso i pedali e ha scelto, sempre in bicicletta e sempre da solo, la via del ritorno: Finisterre, Fatima, Lisbona, Siviglia, Cadice, Gibilterra! E poi Malaga, Granada, Andorra, il valico dei Pirenei a m. 2.400. E poi ancora la Francia: Linguadoca, il Parco naturale Cevennes, Crest, Briancon e, in Italia, Torino e il 10 agosto 2011, esattamente 3 mesi dalla data della partenza, Milano. In tutto, ha percorso 7.700 chilometri, in 92 giorni.
Nei giorni di percorrenza del Cammino de Santiago, Stefano ha
alloggiato con gli altri pellegrini negli ostelli. Nel restante
percorso invece è sempre stato ospitato dalle famiglie nelle loro
abitazioni: ha trovato dovunque persone
gentili e disponibili, che hanno condiviso con lui un piccolo “pezzetto”
di questa avventura. Ha incontrato tante persone, ragazzi come lui,
coppie giovani e meno giovani, famiglie con bambini. E’ ritornato con
gli occhi che gli brillavano, pieni di tutti gli spazi percorsi,le
esperienze vissute, le persone incontrate.
Valeria Negri
A cura di Alberto Chiara