Assisi, 25 anni nello Spirito

Anticipiamo l'Editoriale di Famiglia Cristiana del professor Andrea Riccardi: 25 anni fa, nella città di San Francesco, papa Giovanni Paolo II ...

26/10/2011
Andrea Riccardi.
Andrea Riccardi.

Assisi, 27 ottobre 1986: Giovanni Paolo II si reca nella città di san Francesco con i leader cristiani e delle religioni mondiali per pregare per la pace. È tempo di Guerra fredda. Vari conflitti locali sono aperti. Con un gesto ricco di simbolismo il Papa chiede alle religioni di farsi carico della pace, pregandole une accanto alle altre, mai più le une contro le altre.

     L’avvenimento stupisce il mondo. Ma c’è chi lo considera come svendita della verità, mettendo la Chiesa sullo stesso piano delle religioni. È una giornata storica. Esprime la visione di papa Wojtyla: la Chiesa cattolica (la cui missione è comunicare il Vangelo) è al servizio della convivenza, valorizzando il messaggio di pace che è nel cuore di ogni religione. Nasce l’espressione “Spirito di Assisi”. Il mondo francescano la diffonde. La Comunità di Sant’Egidio, anno dopo anno, raduna i leader religiosi per continuare il cammino di dialogo in tante parti del mondo.

     Giovanni Paolo II, nel 1993, di fronte alla crisi jugoslava, ritorna ad Assisi con alcuni leader religiosi per la pace. Alla vigilia del 2000, vuole incontrare a Roma i rappresentanti delle religioni. 24 gennaio 2002: dopo l’11 settembre 2001, con l’attentato terroristico agli Stati Uniti, Giovanni Paolo II sente il rischio di un conflitto di religione. Ha parole accorate sul terrorismo. Convoca ad Assisi le religioni per impegnarle per la pace e contro il terrorismo.

     Il Papa, fin dal 1986, aveva intuito come le religioni siano una forza di pace, ma possano anche benedire la violenza. Dal 2001, invece, il dialogo è spesso sotto accusa come debolezza di fronte ai fondamentalismi. I dieci anni trascorsi si sviluppano all’insegna della cultura del conflitto, che cresce – pur in diversa misura – in vari mondi politici e religiosi.

     27 ottobre 2011: a venticinque anni dal 1986, Benedetto XVI si fa pellegrino di pace everità con i leader religiosi. Lo scopo è – dice ilPapa – «rinnovare solennemente l’impegnodei credenti di ogni religione a vivere la propria fede religiosa come servizio per la causa della pace». Oggi, la pace non significa solamente, come nel 1986, fine della minaccia atomica, ma è una sfida diffusa e profonda. È risposta a una cultura conflittuale. Questa sta permeando la società con la diffusione di comportamenti violenti e antagonistici, con l’allargamento delle reti criminali attraverso veri eserciti della violenza, con la crescitadell’odio.

     Le religioni sono l’unica realtà che, cambiando il cuore dell’uomo e della donna, può condurli su una via di pace. Credo che, in questo 27 ottobre 2011, i leader religiosi non siano stati soli ad Assisi: li ha circondati una corale invocazione per la fine delle guerre e per una pace vera, che è dono di Dio e costruzione degli uomini. Perché la preghiera per la pace, dal 1986, ha conquistato tanti cuori. Non è poco. Anzi è speranza che i nostri Paesi e il mondo divengano società del vivere insieme in pace.

Andrea Riccardi
Preferiti
Condividi questo articolo:
Delicious MySpace

I vostri commenti

Commenta

Per poter scrivere un'opinione è necessario effettuare il login

Se non sei registrato clicca qui

Postato da Celso Vassalini il 27/10/2011 14:47

Lo “spirito di Assisi” o “la logica di Assisi” è un evento di vita e di speranza che aleggia sulle oscure trame della storia. Da quell’evento nacque l’espressione lo “spirito di Assisi” e successivamente nel Messaggio per la giornata mondiale per la pace (1987), Giovanni Paolo II, ricordando l’evento usò l’espressione: “Logica di Assisi”. Otto secoli dopo l'inizio della sua avventura spirituale, san Francesco continua ad avere un particolare feeling con gli uomini e le donne in cerca di Dio e della sua pace. Nella città del Poverello si incrociano pellegrini di ogni fede o di nessuna fede che in un'atmosfe ra del tutto particolare si mettono in ascolto dello Spirito. E questo soprattutto da quando, il 27 ottobre 1986, si è tenuto in Assisi il primo incontro interreligioso di preghiera per la pace. Un giovanile e sorridente Giovanni Paolo II, attorniato da ebrei e musulmani, buddisti e animisti, è un'icona che si è impressa profondamente negli occhi e nella mente della generazione del postconcilio, sicuramente uno dei vertici di questa stagione ancora in corso e per alcuni in parziale declino. Quelli erano infatti gli anni dello slancio in avanti, in cui si assaporavano i primi frutti del dialogo con le grandi religioni, la primavera dopo il disgelo. Era forse più facile vedere, dell'altro-credente, il lato migliore, il positivo da condividere, e sognare cammini comuni per il futuro. Sono trascorsi 25 anni da quel memorabile 27 ottobre 1986, quando Giovanni Paolo II mise in atto una grande intuizione: convocare ad Assisi i rappresentanti delle religioni del mondo, perché da tanti cuori e in tante lingue si rivolgesse a Dio la corale preghiera per la Pace. Da allora si parla dello ‘spirito di Assisi’ per descrivere la particolare atmosfera che favorisce, anche per lo speciale rispetto da parte di tutti i credenti per la figura del Santo, il dialogo e il confronto, il superamento di differenze e diffidenze. Elemento centrale dell’incontro fu la preghiera di ognuno nel mondo spirituale della propria religione, innalzando a Dio, consapevoli della dimostrata incapacità da parte dell’umanità, una supplica accorata per la Pace. Durante il suo pontificato, il Papa ha sentito la necessità di ritornare più volte ad Assisi. Il 5 Novembre del 1978, in occasione del primo viaggio pastorale, appena un mese dalla sua elezione. Il 27 Ottobre 1986, “Giornata di preghiera per la Pace”. 9 -10 gennaio 1993 il Pontefice è di nuovo nella Basilica di S. Francesco a pregare per la pace nei Balcani; 3 gennaio 1998, Papa Wojtyla torna ad Assisi per inaugurare l’anno pastorale e portare speranza e conforto nel cuore dei terremotati. Il 24 gennaio 2002 la pace vide di nuovo coinvolti tutti i rappresentanti delle principali religioni del mondo in seguito agli eventi del 11 settembre 2001 e alla guerra in Afghanistan e Iraq. Perchè Assisi? Giovanni Paolo II così motivava la scelta: “Ho scelto la città di Assisi a causa del particolare significato dell’uomo santo qui venerato – S. Francesco – conosciuto e riverito da tanti nel mondo come simbolo della pace, riconciliazione e fraternità”. Lo Spirito di Assisi, che ha reso quel 27 ottobre un giorno memorabile nel calendario religioso dell'umanità, è stato perpetuato per venticinque anni in città e nazioni diverse. Lungo o breve che sia, si è trattato di un tempo insieme di grande fecondità e problematicità: non sono mancate guerre e violenze, come nei Balcani, e neppure accelerazioni della storia, come a partire dalla drammatica data dell'11 settembre. Il mondo si è rimescolato e ora cerca di lasciarsi alle spalle una prostrante crisi economica. Le religioni hanno forse una maggiore responsabilità rispetto al passato, e comunque la pace è ancora da invocare e da costruire. Non è facile parlare di vita e resurrezione in mezzo alle tragedie e le tribolazioni che vive il nostro mondo, è piuttosto la morte che sembra avere il soppravvento. Le immagini con cui siamo a contatto ogni giorno ci presentano i volti segnati dal dolore dei nostri fratelli che sperimentano la guerra e cercano altrove migliori condizioni di vita che non sempre riescono a trovare, i volti dei fratelli che soffrono le conseguenze del sisma e dello tsunami, i volti dei nostri vicini e conoscenti malati, disoccupati, derelitti… sappiamo che c’è bisogno di tanto sostegno e consolazione. Ma proprio dinanzi a queste afflizioni che segnano la nostra storia, abbiamo bisogno della Parola di salvezza. La storia sarà sempre caratterizzata da gioie e speranze, da dolori e angosce. E tuttavia, questa storia è cambiata, è segnata da un’alleanza nuova ed eterna, è realmente aperta al futuro. Per questo, salvati nella speranza, proseguiamo il nostro pellegrinaggio, portando nel cuore il canto antico e sempre nuovo: “Cantiamo al Signore: è veramente glorioso!”. Ieri 27 ottobre Papa Benedetto XVI è stato pellegrino ad Assisi per confermare e rilanciare quanto fu fatto e detto in quella storica giornata: la preghiera e l’impegno di tutte le religioni per la pace. Grazie Vostra Santità. Celso Vassalini. Lo Spirito di Assisi 25° Anniversario 26 Ottobre 1986 – 26 Ottobre 2011PACE Non c’è una strada per la pace, la strada è la pace Mahatma Gandhi Il nostro viaggio per la pace comincia oggi e ogni giorno. Ogni passo è una preghiera, ogni passo è una meditazione, ogni passo costruirà un ponte Ancora una volta stiamo camminando Moha Ghosananada Chiunque oggi mi è amico sia in pace, chiunque mi è nemico, sia pure lui in pace Veda Il saggio che ricerca il bene e ha raggiunto la pace, ...così ama ogni creatura vivente Suttanipata Se il nemico propende per la pace, propendi anche tu verso la pace e abbi fiducia in Dio Corano, Sura 8, 61 O grande Spirito, io alzo la mia pipa, segno di pace, verso di te, verso i tuoi messaggeri e verso la Madre Terra Dalla preghiera di Assisi del 1986 degli Indiani di America Dio Onnipotente, Tu sei la pietra angolare della Pace. Voi spiriti ed antenati, donateci la pace Dalla preghiera di Assisi del 1986 di tradizione africana Dio di bontà, unisci tutti gli essere : stabilisci la pace suprema Bahaullàh di Fede Baha’iDIALOGO Siate uniti; parlate in armonia Che le nostre menti apprendano in maniera simile La conclusione della nostra assemblea sia condivisa da tutti la soluzione dei nostri problemi sia comune le nostre delibere siano adottate alla unanimità Nella stessa linea siano i nostri sentimenti nei confronti degli altri esseri I nostri cuori restino uniti, le nostre intenzioni siano comuni Preghiera indù tratta dall’Upanishads O umanità! Noi ti abbiamo creata da una sola coppia di un uomo e di una donna e ti abbiamo trasformata in nazioni e tribù perché possiate conoscervi (non perché possiate disprezzarvi vicendevolmente).Corano, Sura XLIX, v 13

Postato da Andrea Annibale il 26/10/2011 22:21

A fianco alla Pax Americana che è basata sulla deterrenza nucleare, sulla guerra e sullo strapotere militare dell’unica superpotenza rimasta dopo la fine della Guerra Fredda, il cattolicesimo tenta di costruire una strada diversa, sia verso la pace sociale, sia verso la pace internazionale. La Storia dirà se questo tentativo andrà a buon fine. L’idea è buona sulla carta: costruire una pace non basata sulla paura ma sulla volontà concorde di tutti i credenti nelle varie religioni. A questo si ricollega anche le varie idee di creare una autorità sovranazionale che, conducendo alla giustizia, dia anche come frutto la pace. Non c’è pace senza gioia evangelica e senza ricerca quindi della felicità per un cristiano. Quali siano le condizioni per la pace nelle religioni non cristiane, lo ignoro: è un problema tutto da studiare. Probabilmente, condizione necessaria è di isolare i fondamentalisti nelle varie religioni. Facebook: Andrea Annibale Chiodi; Twitter: @AAnnibale.

Articoli correlati

Assisi, con i pellegrini della pace

"Rondine Cittadella della Pace" porta la sua testimonianza ad Assisi, alla vigilia dell’incontro del Papa con i leader mondiali interreligiosi intitolato “Pellegrini della verità, pellegrini della...

Serena Sartini

Il lungo cammino della pace

Oltre 200 mila persone. La 19° edizione della Marcia per la Pace e la Fratellanza fra i popoli «è stato uno straordinario successo», come ha commentato a caldo il coordinatore della Tavola della...

Luciano Scalettari

Perugia-Assisi, tutti i volti della pace

È davvero una lunga marcia quella che anticipa e prepara la Marcia per la pace Perugia-Assisi. Un cammino di avvicinamento fatto di “Sei Forum per sette valori”, come recita l’iniziativa. Sei...

Luciano Scalettari

Dossier - La pace oltre la marcia

4.500 studenti e 500 insegnanti. Probabilmente il più grande meeting di scuole che si sia tenuto quest’anno. Tanti sono stati i ragazzi e i giovani che hanno affollato Perugia in questi tre...

Luciano Scalettari

tag canale

MODA
Le tendenze, lo stile, gli accessori e tutte le novità
FONDATORI
Le grandi personalità della Chiesa e le loro opere
CARA FAMIGLIA
La vostre testimonianze pubblicate in diretta
I NOSTRI SOLDI
I risparmi, gli investimenti e le notizie per l'economia famigliare
%A
Periodici San Paolo S.r.l. Sede legale: Piazza San Paolo,14 - 12051 Alba (CN)
Cod. fisc./P.Iva e iscrizione al Registro Imprese di Cuneo n. 00980500045 Capitale sociale € 5.164.569,00 i.v.
Copyright © 2012 Periodici San Paolo S.r.l. - Tutti i diritti riservati