04/10/2010
Marco Tarquinio, direttore del quotidiano "Avvenire".
Un’occasione per analizzare la stampa cattolica «nell’attuale contesto mondiale fortemente influenzato dalle nuove tecnologie che spingono verso la multimedialità» e per ripensarla «in una prospettiva di servizio, chiedendosi quale debba essere il suo ruolo nella società e nella Chiesa». Indicando questo duplice obiettivo, monsignor Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio consiglio delle Comunicazioni sociali, ha dato avvio ai lavori del quinto Congresso della stampa cattolica, che riunisce in Vaticano esponenti dei mass media da 80 nazioni di ogni continente.
«Le persone non stanno abbandonando le vecchie modalità informative cartacee e televisive, ma piuttosto vi stanno aggiungendo e integrando le nuove, quelle digitali», ha chiarito Amy Mitchell, vicedirettore del Pew Research Center. Dinanzi alla sfida rappresentata da questo passaggio, il direttore di Avvenire Marco Tarquinio ha precisato che per la stampa cattolica non si tratta «di un “trasloco”, bensì di un “presidio”, continuando a salvaguardare l’inviolabilità della persona umana e mantenendo in campo il trinomio solidità-autorevolezza-responsabilità per proporre un’informazione attendibile e controcorrente».
A Dominique Quinio, direttore di La Croix, è spettato descrivere le tre sfide che i mass media cattolici devono affrontare e superare: «Far vivere e convivere le edizioni cartacea ed elettronica; restare un ponte fra la società e la Chiesa; non mettersi soltanto sulla difensiva, come se si fosse in una fortezza assediata da ogni parte». In questo paesaggio dei media «la Chiesa deve essere attrice, capace non soltanto di chiedere ascolto, ma ancor più di creare ascolto», ha aggiunto Michael Rutz, direttore di Rheinischer Merkur. Ed è qui, come ha sottolineato Greg Erlandson, presidente di Our Sunday Visitor, che «la nuova generazione di editori e giornalisti cattolici può collaborare con la Chiesa per la formazione di una solida fede nei nostri lettori e ascoltatori».
Saverio Gaeta