Chiese, il terremoto non è finito

In Emilia Romagna e in Lombardia: hanno subito seri danni durante l'ultimo terremoto. La ricostruzione procede a fatica. Troppo a fatica. Nostra inchiesta.

Chiese dell'Emilia, 330 milioni di danni a causa del terremoto

23/11/2012
Il Duomo di Finale Emilia. Foto di Paolo Ferrari.
Il Duomo di Finale Emilia. Foto di Paolo Ferrari.

La situazione è grave. Così grave che l’arcivescovo di Bologna, cardinale Carlo Caffarra, ha voluto far arrivare alle istituzioni “un vero grido di dolore”. L’Emilia del terremoto è senza chiese. Circa 550 edifici di culto sono crollati o comunque sono rimasti gravemente lesionati in seguito alle scosse dello scorso maggio. Il ministro dei Beni culturali Lorenzo Ornaghi non lascia speranze. “Pochissime potranno tornare come prima”, ha detto a Carpi durante il convegno “A sei mesi dal sisma”, che ha fatto il punto della situazione relativa al patrimonio artistico monumentale dell’Emilia terremotata.
I dati sono da bollettino di guerra. Il danno calcolato, per il solo patrimonio religioso, ammonta a 330 milioni di euro, senza considerare i 2200 edifici di interesse storico artistico colpiti, per la maggior parte nell’area ferrarese.
La Direzione regionale per i Beni artistici mette in campo 7 milioni di euro per la ricostruzione. Un disastro annunciato. “Bisognerà delineare le priorità” hanno convenuto gli amministratori.

Il Duomo di Mirandola. Foto di Paolo Ferrari.
Il Duomo di Mirandola. Foto di Paolo Ferrari.

Di progetti ne sono già arrivati diverse centinaia, “più dell’80% hanno avuto risposta”, ha detto la direttrice Carla di Francesco. Compresi progetti avveniristici, come quello che riguarda la ricostruzione della chiesa di San Francesco di Mirandola, di cui è rimasta in piedi solo la facciata. Le macerie del mausoleo dei Pico intanto sono ancora a terra, e l’inverno non farà regali.


“L’arte è una propensione umana”, ha detto il vescovo di Carpi, monsignor Francesco Cavina, “il mondo ha bisogno di bellezza per non cadere nella disperazione”.
E’ chiaro che è in gioco l’identità di questa terra. Alcune chiese sono capolavori e scrigni di tesori artistici. Altre sono chiese amate e curate dalle comunità dei fedeli, che al momento hanno a disposizione tensostrutture e soluzioni d’emergenza utilizzabili con gravi difficoltà nel rigore dei mesi invernali. “La prossimità delle feste natalizie rende ancora più dolorosa la situazione”, ha sottolineato il cardinale Caffarra. La Cei ha messo a disposizione 8 milioni di euro per la costruzione dei centri comunitari polifunzionali provvisori, ma in molti casi, dopo mesi di attesa, le amministrazioni non hanno ancora dato il via libera ai relativi permessi. La situazione è bloccata. E manca un mese al Natale.

Simonetta Pagnotti

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