12/03/2013
Martedì 12 marzo 2013: un momento della Messa pro eligendo Pontifice. Foto Ansa.
Carità, unità della Chiesa, sacrificio per il gregge affidato. Il
cardinale Angelo Sodano, decano del collegio cardinalizio, nell’omelia
della messa Pro Eligendo Romano Pontifice concelebrata insieme a 180
cardinali, ha tracciato i binari lungo i quali si muoverà il prossimo
successore di Pietro. Il porporato, che non entra in Conclave
avendo già superato gli 80 anni, ha commentato le letture, proclamate in
inglese, italiano, latino e spagnolo, tratte dal Libro del profeta
Isaia, dalla prima lettera di san Paolo agli Efesini e dal Vangelo
secondo Giovanni.
La Parola di Dio, ha detto il decano, «possa aiutarci a comprendere
meglio la missione che Cristo ha affidato a Pietro e ai suoi
Successori».
All'inizio dell'omelia ha ringraziato il Signore per il dono di
Benedetto XVI sottolineando «l'amorosa assistenza che il Signore sempre
riserva alla sua Santa Chiesa ed in
particolare per il luminoso Pontificato che ci ha concesso con la vita e
le opere del 265esimo Successore di Pietro». A queste parole un lungo e commosso applauso è partito dai fedeli che hanno gremito la Basilica vaticana.
Poi Sodano si è soffermato a lungo sul dono della carità. «Gesù», ha
detto, «è venuto al mondo per rendere presente l’amore del Padre verso
gli uomini.Questa missione è stata poi affidata da Cristo ai Pastori
della sua Chiesa. È una missione che impegna ogni sacerdote e vescovo,
ma impegna ancor di più il Vescovo di Roma, Pastore della Chiesa
universale». E ancora: «È questo amore che spinge i Pastori della Chiesa
a svolgere la loro missione di servizio agli uomini d’ogni tempo, dal
servizio caritativo più immediato fino al servizio più alto, quello di
offrire agli uomini la luce del Vangelo e la forza della grazia».
Ma ai 180 cardinali concelebranti, entrati nella Basilica vaticana in
processione pochi minuti prima dell'orario programmato delle dieci, il
decano ha ricordato ancora, con le parole di Paolo, il «forte appello
all’unità ecclesiale: "Vi esorto dunque a comportarvi in maniera degna
della vocazione che avete ricevuto, con ogni umiltà, mansuetudine e
pazienza, sopportandovi a vicenda con amore, cercando di conservare
l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace"».
L'unità della Chiesa, Corpo mistico di Cristo, ha ammonito
Sodano, può essere realizzata solo con l'apporto di tutti: «San Paolo»,
ha detto, «ci insegna che tutti noi dobbiamo collaborare ad edificare
l'unità della Chiesa, poiché per realizzarla è necessaria la
collaborazione di ogni giuntura, secondo l'energia di ogni membro».
Poi, parlando più specificamente della missione del Papa, il decano del
Sacro Collegio ha ricordato «l’atteggiamento fondamentale dell’amore».
Ma non un amore qualsiasi, bensì «quello che spinge a offrire la propria
vita per i fratelli. Un servizio verso la Chiesa e l’umanità intera»,
che promuove «senza sosta la giustizia e la pace».
Alla fine tutto il collegio cardinalizio disposto attorno all’altare ha
pregato Dio perché doni alla Chiesa «un pontefice a te accetto per
santità di vita e interamente consacrato al servizio del tuo popolo». La
celebrazione è durata quasi due ore.
Alla messa ha partecipato tra i prelati di
Curia anche monsignor Georg Gaenswein, il fedele segretario del Papa emerito Benedetto
XVI, che il 28 febbraio aveva seguito Ratzinger a Castel Gandolfo
e non era più apparso in pubblico da quel giorno. In quanto Prefetto
della Casa Pontificia, il neo arcivescovo Gaenswein entrerà oggi in
Conclave per assistere al giuramento dei 115 cardinali elettori, poi
uscirà dalla Cappella Sistina per rientrarvi subito dopo l'elezione del nuovo
Pontefice per accompagnarlo poi alla Loggia delle Benedizioni e seguirlo
da allora in tutti gli impegni pubblici in Vaticano, a Roma e in
Italia.
Annachiara Valle