Londra, un Windsor contro l'aborto

Primo cugino della regina, Lord Nicholas Windsor è cattolico e ha fatto sensazione criticando la legge inglese sull'aborto. Le tappe di una lunga battaglia.

Oltre le vecchie divisioni

18/10/2011
Il cardinale Basil Hume, Primate cattolico negli anni Ottanta e Novanta e presidente della Conferenza episcopale dell'Inghilterra e del Galles dal 1979 al 1999.
Il cardinale Basil Hume, Primate cattolico negli anni Ottanta e Novanta e presidente della Conferenza episcopale dell'Inghilterra e del Galles dal 1979 al 1999.

Per capire perchè il cattolicesimo di Lord Nicholas Windsor e la sua presa di posizione contro l’aborto fanno notizia in Gran Bretagna, bisogna rileggere la storia dei cattolici inglesi e il loro ruolo nella vita pubblica e ricordarsi che i diritti civili, tolti al tempo della Riforma di Enrico VIII nel sedicesimo secolo, sono stati restituiti ai fedeli di Roma soltanto nel 1829.

     “Nessuna Chiesa è stata perseguitata così a lungo”, ha detto una volta Basil Hume, proprio il Primate di Inghilterra e Galles che seppe negli anni Ottanta e Novanta sprovincializzare questa comunità formata da poveri immigrati irlandesi e guardata con sospetto dall’establishment del Paese. E’ stato proprio con Hume, lui stesso membro dell’aristocrazia e quindi accolto con simpatia dalle classi dirigenti, che la duchessa di Kent, prima cugina della Regina e mamma di Lord Nicholas, diventò cattolica. Un gesto inimmaginabile soltanto venti o trent’anni prima, segno di un nuovo ecumenismo.

     Per i cattolici di qui l’ingresso nella vita pubblica è un risultato solo recente. Confermato dall’invito della Regina al Papa lo scorso anno, la prima volta che un monarca inglese organizza una visita di Stato per il capo della Chiesa di Roma e dal successo del viaggio di Benedetto XVI.

     Il cattolicesimo del primo cugino della Regina e il suo impegno contro l’aborto suona una nota nuova nel dibattito pubblico. Un membro della famiglia reale passato a Roma che critica una legge di stato fa notizia ma non suscita scandalo. Perchè tocca ormai ai cristiani tutti, cattolici o protestanti, difendere la vita nel grembo e questa battaglia non conosce le divisioni delle chiese di una volta.  

Silvia Guzzetti
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