17/04/2013
(Foto Reuters).
Esaminando nel suo libro, Non dimentichiamoci di Dio, il fenomeno dell'intolleranza contro le religioni, il cardinale Angelo Scola affronta anche un tema che raramente trova riscontro nei grandi (o presunti grandi) dibattiti culturali: quello degli ostacoli concreti alla libertà religiosa generati dalla "latente diffidenza verso il fenomeno religioso" o dalla "inadeguatezza di alcune concezioni della laicità".
La questione riguarda da vicino i nostri Paesi, e questa nostra Europa che negli ultimi tempi pare fin troppo incline a disconoscere quei valori di tolleranza e democrazia che sono invece alla base delle sue fortune, civili e non solo.
Il cardinale cita il Rapporto 2011 dell'Osservatorio sull'Intolleranza e la Discriminazione contro i cristiani in Europa e la lunga serie di tristi episodi che esso ha registrato. Il termine episodi, tra l'altro, non è del tutto corretto, perchè spesso si tratta di atti di intolleranza "dal basso", ma non di rado dell'implementazione di vere politiche discriminatorie dell'uguaglianza. Gli attivisti gay che in Francia hanno disturbato e interrotto la messa delle Palme nella cattedrale di Metz appartengono alla prima categoria. Ma il processo intentato, in Irlanda, contro il titolare di una tipografia che ha rifiutato di stampare una rivista per omosessuali, o la multa di 450 mila rubli (11.200 euro) comminata in Russia alla parrocchia cattolica di Novocirkassk in base alla recente legge contro le organizzazioni umanitarie finanziate dall'estero, appartengono a una diversa e più preoccupante categoria.
Il Rapporto dell'Osservatorio è annuale. Altre autorevoli fonti, però, confermano che il fenomeno è ormai di lungo periodo e si fa di anno in anno più preoccupante. Il Pew Research Centre di Washington effettua un monitoraggio costante della questione, tanto da dividerla secondo due indicatori: l'Indice di ostilità sociale nei confronti delle religioni e l'Indice delle restrizioni imposte dai Governi alle religioni.
Questa terminologia fa subito pensare al Medio Oriente o all'Asia. Certo, in quelle regioni il problema è spesso drammatico. Colpisce però scoprire che negli ultimi anni l'Indice di ostilità sociale alle religioni è rapidamente cresciuto anche in Europa: "moltissimo", secondo il Pew Research Centre, in Russia, ma "molto" anche in Gran Bretagna, Francia, Germania, Serbia, Grecia e Romania. Mentre le restrizioni imposte alla libertà religiosa dai Governi sono "molto" aumentate in Grecia e "moderatamente" anche Romania, Gran Bretagna, Germania, Belgio, Danimarca, Serbia, Austria, Spagna e anche Italia.
Un ulteriore elemento per giudicare di stretta attualità il dibattito su un mondo sempre più tentato di dimenticarsi di Dio.
Fulvio Scaglione
Il libro dell'Arcivescovo su Sanpaolostore.it
a cura di Alberto Chiara e Fulvio Scaglione