11/01/2011
Cristiani copti in Egitto.
Il Papa ha ricordato anche le violenze contro i cristiani in
Africa, citando la Nigeria. Ha chiesto inoltre all’Unione Europea una
“risposta concertata” affinché i “cristiani in Medio Oriente siano
difesi”. Ha incoraggiato infine Cuba, Paese che l’anno scorso ha
celebrato 75 anni di ininterrotte relazioni diplomatiche con la Santa
Sede, perché “rafforzi in dialogo” con la Chiesa cattolica. Una critica
invece all’Occidente, soprattutto in questi Paesi che danno “grande
importanza al pluralismo e alla tolleranza”, ma “dove la religione
subisce una crescente emarginazione”.
Benedetto XVI ha anche chiesto l’abolizione della legge contro la blasfemia in Pakistan, perché «è evidente che essa serve da pretesto per provocare ingiustizie e violenze contro le minoranze religiose». A questo proposito ha ricordato l’assassinio del governatore del Punjab, che ha definito “tragico” e che “mostra quanto sia urgente” procedere all’abolizione della legge. Il governatore l’aveva più volte criticata e si era schierato anche a favore della grazia per Asia Bibi, la donna cristiana del Punjab condannata a morte.
Il pontefice ha inoltre denunciato in particolare i tentativi di bandire dai luoghi pubblici i simboli religiosi e ha ringraziato l’Italia per aver avviato una causa in Europa per impedire che il crocefisso venga vietato. Ha infine sottolineato che una “minaccia alla libertà religiosa delle famiglie” avviene dove si impongono “corsi di educazione sessuale o civile” con una visione contraria alla fede. Il direttore della Sala Stampa vaticana padre Federico Lombardi ha precisato che il Papa si riferiva alla Spagna.
Alberto Bobbio