Scola ai giovani: "Liberi di scegliere"

L'arcivescovo al Centro di pastorale giovanile "Stoà" di Busto Arsizio parla della scelta vocazionale e della libertà di discernimento nel seguire al propria strada.

Scola ai giovani: "Liberi di scegliere"

31/01/2013
L'incontro del card. Scola con i giovani del centro giovanile Stoà.
L'incontro del card. Scola con i giovani del centro giovanile Stoà.

“Gratitudine e testimonianza”. Due parole che riassumono la visita del Cardinal Scola sotto al “portico” del centro giovanile “Stoà” di Busto Arsizio. Si è trattato di un avvenimento attesissimo per la città e i suoi ragazzi, dato che tutti lo aspettavano sin dal concepimento del progetto pilota, avvenuto a fine 2010. Scola ama molto l'incontro diretto con i giovani. Lo aveva fatto ad esempio nell’ottobre 2012, affrontando un dibattito con 10 persone di età compresa tra 22 e 30 anni, sui temi della Lettera pastorale “Alla scoperta del Dio vicino”.

Anche durante l'incontro di Busto Arsizio i ragazzi hanno posto delle domande  al cardinale, tutte incentrate sulla ricerca della vocazione e della verità. L'arcivescovo, rispondendo ai quesiti posti, ha descritto come avviene la scelta vocazionale: “Essa  avviene grazie alla libertà, la quale però non deve essere ridotta a “pura scelta”, come purtroppo spesso avviene, ma deve essere un atto consapevole che tiene conto della distinzione profonda esistente tra bene e male”. L’uomo, ha continuato Scola, “anela sempre alla felicità e alla ricerca della verità, ma siamo noi a scegliere chi seguire”. Infine, ha sottolineato l’importanza delle relazioni tra persone: “Esse permettono di incontrare Gesù attraverso l’altro, e il centro Stoà può essere una bella occasione per instaurare legami positivi”. Dopo questa lunga discussione, è avvenuto il rito di benedizione del centro giovanile, presieduto dall’arcivescovo.

Quali sono le peculiarità di questa nuova struttura? Esso propone numerose attività pensate per tutti i ragazzi di età compresa tra i 18 e i 30 anni. Tali attività, talvolta divise per fasce d’età, comprendono il catechismo, quest’anno incentrato sul tema della preghiera del “Padre Nostro”, le “Serate di Emmaus”, la vita comune grazie a “Betania”, e numerose mostre volte all’accrescimento della cultura propria e dell’intera comunità. Il filo conduttore di tutte queste iniziate è la condivisione, la quale avviene spesso tramite lo scambio di opinioni ed esperienze. Sicuramente Stoà rappresenta una novità per tutta la diocesi di Milano, e mostra che il lavorare insieme al fine di raggiungere un obbiettivo, alla fine, porta i suoi frutti.  

                                                                                                                   Michael Della Bella      

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