22/06/2011
Padre Clemente Vismara con alcuni ragazzi birmani.
È sorprendente come padre Vismara, un missionario consegnato agli annali come un vecchio nonno dal barbone bianco, riesca a interpellare ancora oggi i giovani, a dispetto di quanto trasmetta la sua “icona”.
Che di Vismara parlino con fervore missionari che oggi hanno 70-80 anni ed erano già adulti quando padre Clemente morì nel 1988 non fa certo notizia. Ma che per lui spendano parole di entusiasmo giovani di trent’anni è tutt’altro che scontato.
Padre Piero Masolo, responsabile del settore animazione missionaria del Centro Pime di Milano, classe 1978, entrato nel Seminario del Pime dopo studi di Architettura, è rimasto affascinato dalla figura di Vismara in una fase molto delicata di discernimento. «Nel 1999 sono stato in India da padre Augusto Colombo. Lì è nata una domanda dentro di me: la vita dei missionari non potrebbe essere la mia? Ho risposto di sì. Ho cominciato a leggere dei libri, tra cui le lettere di padre Clemente. Ero colpito da questo personaggio, dal suo senso dell’avventura, il fatto che fosse una persona felice, con una grande passione per la missione e per gli altri, uno straordinario senso dell’ironia e un grande scrittore. Un brano mi è rimasto nel cuore: “Invecchio senza accorgermi e di certo morrò senza rimorsi, ché uomo allegro il Ciel l’aiuta”. Leggere il libro giusto nel momento del discernimento ti cambia la vita. Così è stato per me. Padre Clemente ha avuto un ruolo importante perché decidessi di entrare nel Pime. E sono contento. Come lui!».
Padre Piero ha trasmesso la sua passione per Vismara a tutto lo staff dell’animazione missionaria Pime di Milano e, sotto il nome di “Vismara game”, sono nate una serie di proposte ad hoc per gli oratori estivi, presso le sedi Pime di Milano, Sotto il Monte Giovanni XXIII (BG), Busto Arsizio (VA), con laboratori e attività legati ai valori e alla testimonianza missionaria di p. Clemente. La rivista per ragazzi (la prima e unica, in Italia, dedicata a mondialità e inter-cultura) dedica nell’ultimo numero ben 36 pagine con testi e fumetti alla vita di padre Clemente, proponendo testimonianze dal Myanmar e dall’Italia.
Padre Claudio Corti, lecchese di origine, 44 anni, missionario nel nord della Thailandia, racconta: «Padre Vismara è stata un'ispirazione per tutti noi giovani seminaristi a Sotto il Monte. Si parlava e fantasticava spesso di lui e delle sue bellissime lettere. Agli inizi degli anni Ottanta, ricordo di aver “fatto a gara” con un mio futuro confratello, Fabrizio Calegari, per avere per primo il libro delle lettere di padre Vismara allora appena pubblicato. In seminario si parlava spesso di lui, proposto come esempio di missionario “eroico” che, pur essendo anziano e poi ammalato, si dava costantemente da fare per aiutare gli altri, specialmente i bambini».
Padre Claudio avrebbe voluto poterlo incontrare in Birmania. A quei tempi, però, il Paese era ancora completamente chiuso e non si poteva visitare. «Arrivato in Thailandia - aggiunge - una delle prime cose che ho cercato di fare è stata cercare di raggiungere la missione dove padre Vismara era vissuto. Per ora sono stato diverse volte solo nella sua prima missione a Monglin, non ancora sulla tomba a Mongping, perché in quell’area gli stranieri non ci possono andare».
Già oggi, però, padre Claudio ha a che fare con l’eredità vivente di Vismara. «Nella missione di Fang - dice - c’è un villaggio di cattolici shan che sono stati tutti battezzati da padre Vismara. Lo ricordano con nostalgia e affetto e hanno deciso di costruire loro chiesetta e di intitolarla a San Clemente Papa , in attesa della beatificazione di padre Vismara! Anche diversi miei cattolici akha sono stati battezzati da lui in Birmania. In vista della beatificazione ho preparato un'immaginetta con la sua storia in lingua thai, lahu e akha, così che anche la gente che lo ha conosciuto qui lo possa ricordare e pregare».
Naturalmente nella città natale di padre Vismara è festa grande per la beatificazione. Eppure non era scontato che anche i giovani si entusiasmassero all’idea di festeggiare il “vecchio” (ma solo all’apparenza!) padre Clemente. Conferma don Stefano Guidi, giovane sacerdote che segue l’oratorio della Comunità pastorale Casa di Betania che raduna le parrocchie di Agrate, Omate e Caponago: «Abbiamo registrato notevole attenzione ed entusiasmo, non è stato difficile coinvolgere i ragazzi e i giovani della Comunità nella conoscenza di Padre Clemente. Un grande lavoro lo stanno facendo i giovani, con la realizzazione di un Recital, che vedrà il debutto il prossimo 21 ottobre ad Agrate. Ma abbiamo pensato anche ai ragazzi dei nostri oratori: in quaresima hanno imparato a conoscere la vita di Padre Clemente, con l’aiuto del nostro Gruppo missionario. Abbiamo poi pensato di coinvolgerli attraverso la creazione di magliette e gadget, prodotti per l’occasione. Ma il “piatto forte” della festa è proprio destinato ai nostri ragazzi: giovedì 30 giugno si terrà ad Agrate un grande evento, il Vismara Day, un’intera giornata di animazione missionaria, con la presenza straordinaria di animato del PIME, per seguire le tracce del Beato Clemente. Il grande regalo ce lo farà il cardinale Tettamanzi, che nel pomeriggio verrà a farci visita in oratorio, dopo aver visto la mostra ufficiale su padre Vismara, anch’essa preparata dai giovani della Comunità in collaborazione col PIME».
C’è, insomma, un legame del tutto speciale, tra padre Vismara e i ragazzi. Lui che, rimasto orfano, è diventato padre per migliaia di orfani, anche oggi sembra continuare a manifestare, dal cielo, una speciale predilezione per i piccoli. Padre Piero Gheddo, postulatore della Causa di padre Vismara fino al 2009 e autore di libri su di lui (tra i quali “Il santo dei bambini”), afferma di aver notizia di molte grazie ricevute per intercessione del neo-beato, comprese più di una relative a sposi che attendono un figlio e lo ottengono, proprio dopo aver pregato padre Clemente.
Sarà un caso ma anche la causa di beatificazione vede protagonista un giovane.
Gerolamo Fazzini