Milano cambia musica

Una visita del ministro Ornaghi porta buone notizie per la cultura milanese: status autonomo per la Scala e nuovi finanziamenti e prospettive per l'orchestra Verdi.

La Scala diventa autonoma

25/04/2012
Stéphane Lissner, sovrintendente della Scala di milano (foto del servizio: Ansa).
Stéphane Lissner, sovrintendente della Scala di milano (foto del servizio: Ansa).

Un secolo di attesa: ma alla fine il Teatro alla Scala di Milano ha ottenuto l’autonomia. Già Arturo Toscanini 100 anni fa l’aveva invocata. E tanti sovrintendenti hanno lavorato perottenerla. Ora Stéphan Lissner (59 anni, parigino), direttore e sovrintendente del Teatro dal 2005, presentando pochi giorni fa la Stagione 2012-1013 ha confermato che il Governo, nella persona del ministro Lorenzo Ornaghi, ha firmato la relativa delibera.


Ma in che modo cambia la vita di un Ente che si appresta a festeggiare il doppio centenario della nascita di Verdi e Wagner e a pensare all’Expo 2015? “L’autonomia è un abito per il teatro. Per creare, inventare e sviluppare un nuovo progetto dal punto di vista gestionale, per affrontare un momento difficile che nessuno può negare", ha detto Lissner. 

E il pericolo di privatizzazione, visto che l’intervento pubblico è sceso dal 61 al 37%? “E’ un altro problema: la Scala continuerà a essere finanziata dallo Stato e dagli Enti pubblici, ma potrà assumere maggiori decisioni autonome”, ha spiegato il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, presidente della Fondazione. Nella pratica il potere di indirizzo e controllo della attività spetterà sempre al consiglio di amministrazione, ma il sovrintendente avrà le mani più libere, e, soprattutto, potrà non allinearsi a leggi di carattere nazionale. 

Un esempio? “Per anni non abbiamo potuto assumere a tempo indeterminato strumentisti dell’orchestra, vincolati da obblighi di legge. Ora questo non avverrà più e ci permetterà di curare meglio la qualità”, ha detto Lissner. Anche in termini di sovvenzioni del Fus (il Fondo unico per lo spettacolo che dovrebbe garantire la vita di teatri, orchestre e opera lirica) c’è una grossa novità: “La percentuale a noi destinata non potrà scendere sotto il 14,65%”, spiega il sovrintendente. Che ribadisce il ruolo internazionale e di immagine del nostro più famoso Teatro: 850 dipendenti che diventano 1.100 nel pieno della stagione (troppi, secondo alcuni, rispetto ai parametri europei), prezzi sempre altissimi ma tante iniziative per offrire ai giovani l’ambita poltrona. E questa sembra essere la cosa che sta più a cuore al Sovrintendente e al Sindaco

Giorgio Vitali
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