15/05/2010
Il libro digitale ucciderà quello cartaceo? (Milestone).
Che cosa dobbiamo aspettarci? Cosa succederà nei prossimi mesi? Scomparirà il libro di carta? Per rispondere, è sempre buona regola andare a vedere che cosa è accaduto a chi è arrivato prima di noi, cioè negli Stati Uniti. Nel 2007 la percentuale di e-book sul valore del venduto è stata dello 0,3 per cento; nel 2008, dello 0,5 per cento; nel 2009, dell’1,31 per cento. Nel 2010, il balzo: a gennaio, il libro elettronico ha conquistato il 3,9 per cento del mercato, e a febbraio il 5,9 (la fonte è l’Association of America publisher). La quota stimata per il 2015 si assesta fra il 15 e il 20 per cento.
E l’Italia? Ecco le stime elaborate da Cefriel (opera dal 1988 come centro per l’innovazione, la ricerca e la formazione nel settore dell’Information & Communication Technology). Nel 2011 la quota di mercato del libro in formato digitale si porrà fra lo 0,25 e lo 0,71 per cento; nel 2012 fra lo 0,51 e l’1,46; per arrivare nel 2015 a una stima che oscilla fra il 4,04 per cento e il 12,52 per cento, per un valore 65 milioni di euro. L’indagine della NielsenBookScan presentata il 13 maggio a Torino afferma che l’e-book comincia a ricoprire un ruolo interessante. Nel 2010 l’1,5 per cento del catalogo sarà disponibile nel nuovo formato.
Ma il dato più rilevante è un altro: l’abitudine a leggere su schermi digitali è triplicata in tre anni. Oggi riguarda quasi due milioni di italiani, oltre i 14 anni. Contrariamente a quanto si potrebbe presumere, i cosiddetti lettori forti sono i più inclini ad accedere all’e-book attraverso e-reader, per studio, lavoro o svago. Che ne sarà dei diritti d’autore? Le case editrici ci guadagneranno o rimetteranno, visto che l’Iva sui prodotti elettronici è al 20 per cento, mentre quella sui libri al 4? Ai posteri l’ardua sentenza.
Paolo Perazzolo