India: Bollywood compie 100 anni

Con 1.000 lungometraggi l'anno l'industria cinematografica indiana è la più grande del mondo. A Firenze un evento ne celebra il centenario ospitando il suo divo: Amitabh Bachchan.

Fiume a Fiume, il cinema indiano in riva all'Arno

04/01/2013
Amitabh Bachchan, icona incontrastata del cinema indiano, interviene al festival "Fiume a Fiume" a Firenze (Ansa.)
Amitabh Bachchan, icona incontrastata del cinema indiano, interviene al festival "Fiume a Fiume" a Firenze (Ansa.)

'Fiume a fiume, e' il titolo della dodicesima edizione del Festival del Cinema Indiano in Italia, che si e' tenuta dal 7 al 13 Dicembre a Firenze, con replica a Roma dal 14 al 16. Spiega Selvaggia Velo, organizzatrice del festival, di aver scelto il titolo della rassegna per onorare due fiumi importanti: l'Arno, che bagna Firenze, e il Gange, fiume sacro dell'India. Una rassegna dedicata all'anniversario di Bollywood, ma non solo.
Infatti, nella suggestiva atmosfera liberty del cinema Odeon di Firenze, il pubblico italiano ha potuto assistere tanto a classici della tradizione indiana - a partire da Raja Harishchandra di Phalke - quanto a film d'essai che mostrano un nuovo modo di fare cinema in India, come il kolossal in due parti 'Gans of Wasseypur' (piu' di 5 ore di proiezione), che ha ottenuto ottime accoglienze in molti festival internazionli. Ospite d'onore a Firenze e' stato Amitabh Bachchan, il Grande B (Big B), icona incontrastata del cinema indiano, protagonista di ben tre film della rassegna, oltre a un documentario dedicato alla sua vita.
Tra una proiezione e l'altra, si e' parlato anche di cinema e emozioni nell'India di oggi, paese in cui pudore e moralismo convivono con seduzione ed erotismo. Dal primo film muto di Phalke dove il ruolo della regina fu affidato a un attore di sesso maschile, molta acqua e' passata sotto i ponti.

Ma le contraddizioni restano, tanto che il certificato dell'Ufficio indiano per la Censura, indispensabile per l'uscita di qualsiasi pellicola, e' stato fino ad oggi severamente vincolato alla presenza del famoso bacio francese, assolutamente proibito sullo schermo.
Niente baci in bocca, dunque, nei film della piu' popolosa democrazia del mondo. Ma, come dicono gli indiani, sorridendo sotto i baffi, tutto il resto si'. Immancabile, per esempio, la scena col sari bagnato, il vestito tradizionale che, appiccicato al corpo dell'attrice, ne disegna perfettamente le forme.
E molte altre situazioni piccanti, che giocano su allusioni e doppi sensi. Ma e' nei pezzi musicali che si raggiunge l'apice della sensualita', grazie a liriche irriverenti ed esplicite, e movimenti altrettanto decisi.
Il successo dei film, infatti, spesso dipende da i cosiddetti 'item numbers', letteralmente 'numeri della cosa'. Sono pezzi musicali in cui attrici e attori famosi si esibiscono in danze dalle tinte provocatoriamente erotiche, incentrate sui movimenti del bacino e delle anche. E la morale? Niente paura, ci pensa il finale a risistemare tutto: i cattivi e i trasgressori muoiono, e la tradizione trionfa sempre.

Marta Franceschini
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