Lavoro, dove è già cambiato e come

Si diffonde un nuovo patto tra capitale e dipendenti. È il "welfare integrativo": più attenzione alla persona, asili nido, congedi parentali. E poi premi-pagella e la spesa in azienda.

A Verona il progetto di welfare interaziendale

20/12/2011
Un supermercato della catena Iper, dove vige un accordo per un progetto di welfare interaziendale a favore dei dipendenti delle imprese associate.
Un supermercato della catena Iper, dove vige un accordo per un progetto di welfare interaziendale a favore dei dipendenti delle imprese associate.

L’ultima, importante, novità arriva da Verona dove il 14 dicembre scorso è stato firmato da Andrea Bolla, presidente di Confindustria Verona, e Stefano Albertazzi, direttore generale di Iper, l’accordo per un progetto di welfare interaziendale a favore dei dipendenti delle aziende associate all’organizzazione scaligera – circa 63 mila persone per un totale di 1.600 imprese – e delle loro famiglie.

Il progetto, che sarà realizzato il prossimo anno, si compone di quattro iniziative. Ai lavoratori verrà offerta una card (“Carta Insieme”) che le aziende potranno acquistare a condizioni di particolare vantaggio per i dipendenti, anche in virtù delle possibilità previste dalla legge, da utilizzare nei punti vendita Iper. Poi c’è un servizio (“Spesa in azienda”) di raccolta ordini e consegna della spesa ai lavoratori direttamente in azienda, per semplificare e alleggerire gli impegni quotidiani.

“Club famiglie”, invece, offre la possibilità alle coppie al momento della nascita di un figlio di entrare in una community dedicata in cui è possibile scambiare informazioni, notizie su iniziative e promozioni su prodotti per l'infanzia. È previsto inoltre un buono per l’acquisto del primo baby-kit al quale potrà contribuire anche l’azienda associata in cui lavora il genitore. Infine, con “Più punti più valore” viene creato un sistema di raccolta punti per i dipendenti delle imprese associate che prevede un meccanismo di accumulo accelerato dei punti che potranno essere convertiti non solo in risparmio sulla spesa, ma anche in servizi di base utili alle persone e alle famiglie o in agevolazioni per attivarli.

L’iniziativa è di Confindustria Verona che ha individuato come partner ideale Iper, presente a Verona dal 2005 con un centro e in Italia con 26 punti commerciali, che commercializza prodotti provenienti in maggior misura da aziende locali. La spesa si fa sul territorio, dunque, contribuendo in questo modo a tener su l’economia locale a discapito della catene straniere come Auchan o Carrefour.

«In questo particolare momento è essenziale trovare sistemi di sostegno al reddito che possano dare una spinta alla crescita di domanda interna», spiega il presidente di Confindustria Verona Andrea Bolla, «proprio per questo abbiamo pensato ad un progetto per rispondere con responsabilità alla crisi e reagire al contesto in cui ci troviamo. Si tratta di un’iniziativa di welfare interaziendale che, da un lato, crea opportunità di tipo economico con l’obiettivo di portare più potere d’acquisto nella tasche dei lavoratori, dall’altro attiva opportunità di servizio per rendere più facile la vita dei lavoratori.

La formula che abbiamo ideato ci permette di agire là dove il cuneo fiscale non arriva e quindi il dipendente riceve esattamente il totale di quello che l’imprenditore decide di dare». In sostanza, se l’Iper mettesse in busta paga 200 euro in più, ai suoi dipendenti ne arriverebbero soltanto 100 per effetto del cuneo fiscale. Viceversa, se regala un carrello della spesa da 200 euro i lavoratori ne risparmiano altrettanti e all’azienda conviene perché usando il suo potere contrattuale riesce ad ottenere un maxi sconto dai fornitori.

Di attenzione al territorio parla, invece, Stefano Albertazzi, direttore generale di Iper: «Siamo la prima catena della grande distribuzione italiana a iscriversi a Confindustria, e lo facciamo, orgogliosamente, nel territorio di Verona, dove siamo presenti dal 2005», spiega, «nello specifico, per noi questo significa non soltanto avere un occhio di riguardo per le aziende fornitrici della provincia veronese, ma anche avere un’interazione significativa con il tessuto sociale della città, in particolare con le fasce economicamente più deboli, a cui abbiamo dedicato diversi progetti e iniziative».

L’iniziativa piace anche al presidente della Regione, Luca Zaia. «È un modo intelligente e creativo per fronteggiare la crisi», commenta, «è con questa attenzione verso i lavoratori che si creano i presupposti per restituire più coraggio e fiducia a tutti. Il diminuito potere d’acquisto delle famiglie e le prospettive di una manovra che metterà pesantemente le mani in tasca agli italiani non possono che preoccupare e spaventare, ma il Veneto dimostra che ha le risorse, soprattutto professionali e umane, per uscire da questa fase di difficoltà».

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