20/12/2011
Una fase di lavorazione degli occhiali in una fabbrica della Luxottoca, dove a seconda dell'anzianità aziendale ai lavoratori viene distribuito gratuitamente un pacchetto di azioni.
In principio fu Luxottica, l’azienda di Agordo (Belluno) quotata in Borsa e guidata da Leonardo Del Vecchio che nel campo del welfare aziendale è considerata una vera e propria antesignana.
I benefit, è la filosofia dal gruppo bellunese, diventano la terza gamba della retribuzione. Luxottica fa il 65 per cento del fatturato negli Stati Uniti ma il 65 della produzione è in Italia. Anche in questi anni difficili dove la parola d’ordine, per molte aziende, è delocalizzare all’estero, Luxottica è rimasta a produrre nel nostro Paese.
Nel 2009, in coincidenza con l’esplodere della crisi, parte il progetto pilota di welfare aziendale che prevede per i 7.800 dipendenti del gruppo, un carrello della spesa da 110 euro da ritirare nei punti vendita di Coop Trentino, la fornitura gratis dei libri di testo scolastici ai figli di impiegati e operai, borse di studio, palestra aziendale gratis (corsi inclusi), asili nido, corsi di lingue e persino servizi di medicina specialistica. In pratica, si può andare dal pediatra o dal dentista e pagare con un voucher dell’azienda.
Del Vecchio, molto legato al territorio di Agordo, aveva pensato a un contributo una tantum per aiutare i dipendenti alle prese con il problema della “quarta settimana”. I suoi consiglieri gli hanno proposto invece un sistema di welfare più moderno su cui anche i sindacati hanno dato il via libera. Qualche mese fa, per il 50esimo anniversario della fondazione dell’azienda, Del Vecchio ha pensato che per legare di più i lavoratori ai destini del gruppo bisognasse distribuire gratuitamente un pacchetto di azioni. Il criterio? L’anzianità aziendale. I seniores, da oltre 25 anni nel gruppo, ricevono 90 azioni ciascuno per un controvalore di circa 1.800 euro mentre gli juniores con meno di 5 anni di anzianità ne ricevono 15, all’incirca 300 euro.
In cambio di flessibilità dell’orario di lavoro, la Ferrero ha introdotto più permessi retribuiti, servizi pediatrici, soggiorni estivi per i figli e sussidi per l’università. La Air Liquide, multinazionale francese della chimica, ha aumentato il contributo per la previdenza complementare, i permessi per la malattia dei figli e istituito borse di studio per diplomi e lauree. La Kraft ha firmato per maggiori congedi retribuiti per la cura dei figli, asili nido, agevolazioni allo studio, check-up medici gratuiti, cure termali e anticipo del Tfr. In Nestlè il congedo per malattia dei figli è stato portato a 10 giorni e il part-time al 5 per cento della forza lavoro.
Tutte esperienze che dimostrano che le relazioni industriali possono avere un rapporto umano, all’insegna della collaborazione e del pragmatismo, tra datori di lavoro e dipendenti. Di questi tempi, una risorsa preziosa per fronteggiare la crisi.