20/05/2010
Giudizi severi da parte degli studenti stranieri sui nostri ragazzi.
Troppo frivoli, attenti alla moda, bamboccioni: se gli adolescenti stranieri promuovono le mamme, è tutta un’altra storia per i loro coetanei italiani, al punto che solo il 3% si è sbilanciato nell’affermare “sono più svegli di me”.
Solo un pregiudizio? Assolutamente no, dice Anna, 60 anni, mamma italiana che ospita ragazzi stranieri, dal 2003, quando i suoi tre figli sono usciti di casa. Per Anna gli stranieri vincono su quasi tutta la linea: più disinvolti, maturi e indipendenti. Al punto che dei 25 ragazzi tra i 22 e i 28 anni ospitati in sette anni, la maggioranza sono stati stranieri, e per scelta: “Per esercitarmi con l’inglese, ma non solo” racconta Anna. “Sono più diretti, alla mano, si fanno meno problemi e danno sempre del tu. Ma al tempo stesso rispettano la casa e le cose altrui”. Basta vederli appena arrivati sulla porta di casa, dove “si presentano da soli, senza genitori al seguito, solo con uno zaino sulle spalle. Vengono qui per frequentare le università italiane o per fare stage e master”.
Anna ha ospitato soprattutto giovani del Nord Europa, che “adora”, tra cui molte ragazze tedesche: “La prima faceva uno stage in una grande multinazionale. Con lei si è creato un rapporto speciale: mi chiama la sua mamma italiana e mi ha invitata al suo matrimonio”. Per Anna sono soprattutto i nordici ad essere diversi dagli italiani: “Sanno le lingue, sono abituati a spostarsi in giro per l’Europa: forse per questo sono più adattabili”. Con qualche eccezione, come il ventenne svizzero “che aveva scambiato il giorno con la notte”. E una coppia di francesi: “Volevano rivoluzionare la casa: sono durati un mese”.
E gli italiani? Anna ne ha ospitati pochi, tra cui una piemontese: “Un incubo. La madre era sempre qui in casa, ha voluto mettere a soqquadro la stanza”. Le ragazze straniere sembrano più disinvolte e al tempo stesso rispettose della casa, senza troppe rigidità: “Le pulizie, ad esempio: le italiane vogliono sempre regole ferree, che a volte trovo inutili anche perché spesso non vengono rispettate. Le straniere si affidano all’educazione e al buon senso. Poi capita che stiano un po’ troppo sulle loro. Ma non mi dà fastidio”.
Qualche straniero “mammone”?
“Nessuno. Sono abituati a uscire di casa molto presto, a superare da soli le difficoltà e sapersela cavare in un altro Paese, imparando molto in fretta anche la lingua”. Italiani “bocciati” anche dalle mamme quindi. Anche se, conclude Anna, “non è solo colpa loro, ma dell’ovatta in cui i genitori li hanno cresciuti”.
Michela Gelati