15/04/2010
Francesco Molinari con i "ferri" del mestiere.
Piccolo viaggio nel lessico del golf, con l’aiuto di Sport, il libro completo, a cura di Ray Stubbs (De Agostini) e Le regole di tutti gli sport di Silvia e Paolo Ferretti (Mondadori).
GREEN: alla lettera “verde”, la zona attorno alla buca, con l’erba tagliata bassa per colpi precisi.
FAIRWAY: il percorso ideale della palla. Indica anche la parte di campo che va dal tee (inizio della buca) al green, ha l’erba più corta rispetto al resto del campo ma non quanto quella del green. PAR: indica il numero ideale di colpi previsto per ciascuna buca: par 3 fino a 220 metri, par 4 da 220 a 240 metri, par 5 oltre i 430 metri.
HANDICAP: punteggio attribuito dalla Federazione a ciascun giocatore in base alla sua abilità: è basso per i bravi e serve a far competere assieme giocatori di livello diverso. BASTONI: il giocatore può usarne fino a 14.
DRIVER: il legno più grande per tiri lunghi.
FERRI: servono per tiri di media distanza e variano di calibro dall’1 al 9 secondo il grado di parabola che possono imprimere alla palla.
PUTTER: bastone per i colpi sul green, preciso, per traiettorie corte.
SWING: “oscillazione”, il movimento effettuato dal giocatore per colpire la pallina.
Che
cos’è il taglio
Il
"taglio" (cut) è nei
tornei di golf con più di 18 buche il punteggio oltre il quale i
giocatori sono “tagliati fuori” dalla prosecuzione del torneo.
Se
il taglio è, per esempio, “-1” potranno continuare a giocare solo i giocatori
con punteggio uguale o minore di –1, chi fa di più viene tagliato.
Il taglio non è sempre il medesimo,
viene fissato in base ai risultati del torneo: se la media gioca
male il taglio è alto, se il livello medio è molto elevato il taglio è basso.
Nei tornei su 72 buche di solito
il taglio è dopo le prime 36 buche, chi lo supera può giocare i giri finali per il titolo.
Nei tornei professionistici, essere tagliati significa anche restare esclusi
dai premi in denaro.