29/07/2012
Il caffè è la bevanda più amata dagli italiani. Per i quali, a differenza di altri europei, non è una semplice bibita, ma un vero piacere dalle tante sfumature quanti sono gli aromi, più di 600, che sprigiona.
Non solo piacere olfattivo-gustativo, però. «Il caffè», afferma il dottor Aglieri, «influenza pure positivamente le prestazioni psicofisiche, grazie alla presenza di una sostanza stimolante del sistema neurovegetativo: la caffeina.
Purché non si esageri con il numero di tazzine. Giova dunque anche agli sportivi, ma è chiaro che da solo non basta per migliorare le loro performance: un risultato perseguibile soprattutto con l’allenamento e uno stile di vita appropriato».
Il punto della scienza
• Nel 2011 l'Efsa, l’autorità europea per la sicurezza degli alimenti, dopo avere valutato tutti gli studi scientifici pubblicati prima del 2007, ha concluso che la caffeina aumenterebbe le prestazioni di resistenza e ridurrebbe la percezione della fatica. Benefici, questi, rilevabili già con una moderata quantità (circa 3 milligrammi per chilo di peso corporeo, equivalenti a circa 3 tazzine di caffè all'italiana, per una persona di 70 chili).
• Un moderato consumo di caffè avrebbe inoltre un effetto positivo sulle malattie delle articolazioni, esercitando un’azione antinfiammatoria. Per contro, non aggraverebbe la perdita di massa ossea fisiologicamente determinata dall’età.
• Nelle persone sane, il consumo abituale di caffè non sarebbe associabile a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari, ictus, ipertensione. Inoltre, per la maggioranza degli studi la caffeina non avrebbe alcun rilevante effetto sul battito cardiaco o sull'aumento della pressione sanguigna negli esercizi fisici di durata variante da 30 a 90 minuti.
• Dopo avere bevuto una tazzina, la caffeina viene rapidamente assorbita dall’apparato gastrointestinale ed entra nel circolo sanguigno in un tempo variabile da 15 a 20 minuti. I suoi effetti permangono dalle 2 alle 4 ore e mezza. Il consiglio è bere caffè un'ora prima dell'esercizio fisico.
Non è doping *
• Tre sono i fattori da considerare nel valutare se una sostanza sia doping: miglioramento delle prestazioni sportive; rischio per la salute dell'atleta; violazione dell’etica dello sport. Le ricerche scientifiche hanno evidenziato come la caffeina abbia sì un effetto stimolante, ma pure come le conseguenze negative sulla salute siano trascurabili.
• Per questo motivo, nel 2004 la caffeina è stata cancellata dalla lista delle sostanze dopanti. Oltretutto, la sostanza è presente in numerosi cibi e bevande di normale consumo. E’ altresì vero che la caffeina ha un metabolismo che differisce da individuo a individuo. Per questo, in occasione di gare sportive è ancora monitorata dalla Wada, l’agenzia mondiale antidoping, per controllarne l’utilizzo e valutare se la rimozione dalla lista nera ne abbia accresciuto il consumo nella pratica sportiva.
• «Bere caffè», commenta Amleto D’Amicis, vicepresidente della Sinu-Società italiana di nutrizione umana e componente del comitato scientifico sul caffè della Fosan-Fondazione per lo studio degli alimenti e della nutrizione, «non è più visto come un espediente per potenziare le proprie capacità agonistiche. Si tratta piuttosto di un’abitudine alimentare in grado di migliorare la performance psicofisica, sempre nel rispetto di un consumo moderato di 3-5 tazzine al giorno».
• «L’aspetto più significativo», aggiunge D’Amicis, «è però costituito dai benefici che la caffeina può apportare anche a chi non è un atleta agonista. E’ ampiamente dimostrata l’importanza dello sport nel mantenimento di un buono stato di salute. Ma molte persone, in maggior parte adulte, non fanno regolarmente attività motoria. Ebbene, un consumo abituale e moderato di caffè può agevolare l’esercizio fisico, in quanto la caffeina può appunto aumentare la capacità di resistenza e diminuire il senso di fatica durante una passeggiata a passo svelto, una gita in bicicletta, una partita a calcio con i figli. In più, la bevanda migliora l’umore e la sensazione generale di benessere».
Maurizio Bianchi