27/01/2012
L’herpes
virus umano 3 o virus
varicella-zoster è l’herpes virus responsabile della varicella e
del cosiddetto fuoco di Sant’Antonio
(herpes zoster). Si
tratta di una malattia cutaneo-nervosa, causata dall’esplosione del virus, che
rimane presente nell’organismo dopo la guarigione dalla varicella. Chiamato comunemente fuoco di Sant’Antonio, l’herpes zoster è molto
comune, soprattutto al di sopra dei 50 anni, quando le difese immunitarie si
fanno più deboli. L’herpes zoster è causato dal virus della varicella, il
varicella-zoster virus. Dopo aver
contratto la varicella, il virus non viene debellato completamente
dall’organismo. Il virus abbandona la pelle e si trasferisce nelle cellule
nervose, dove rimane in forma “latente” e al riparo dagli anticorpi, poiché
protetto dai rivestimenti che le cellule nervose gli forniscono.
Il virus non ha capacità di moltiplicarsi
o di attaccare l’organismo fino a quando il sistema immunitario funziona
correttamente. Nel caso in cui il sistema immunitario subisca un indebolimento,
però, il virus ha la possibilità di moltiplicarsi nuovamente, provocando non
più la varicella ma, appunto, l’herpes zoster.
Ne consegue, dunque, che chi non ha mai
contratto il virus della varicella è immune dall’herpes zoster. Il virus si
trasmette attraverso l’aria respirata; teoricamente, quindi, è possibile
contrarre il virus semplicemente trascorrendo il tempo nella stessa stanza di
chi è affetto da herpes zoster. È chiaro, però, che chi non ha ancora contratto
il virus sarà immune dall’herpes zoster e potrà contrarre, invece, la
varicella. Chi invece ha già contratto la varicella ha già nel
suo organismo il varicella-zoster virus; il contagio può avvenire, ma è
abbastanza infrequente. Perché il virus si trasformi in herpes zoster, infatti,
è necessario che le difese immunitarie siano deboli, unica opportunità in cui
il virus può moltiplicarsi e proliferare.
Il primo sintomo che caratterizza l’herpes zoster è un formicolio in una parte
circoscritta del corpo, quella dove sono presenti le cellule nervose dove il
virus si è depositato. Le bolle si sviluppano lungo tutta la fascia dove sono
presenti le terminazioni nervose dove si è stanziato il virus, tanto che
l’eruzione cutanea somiglia ad una sorta di cintura (la parola “zoster”
significa “cintura”). Talvolta febbre, brividi, mal di testa o mal di stomaco
accompagnano l’eruzione cutanea.
Dopo qualche giorno questa zona è
arrossata e compaiono agglomerati di bolle simili a quelle della varicella, con
dolore o bruciore ma senza prurito. Il dolore è causato dal danneggiamento dei
neuroni sensitivi, che consentono all’organismo di provare caldo, freddo,
dolori e altre sensazioni. Con il trascorrere dei giorni le bolle scoppiano
trasformandosi in croste; questa fase caratterizza la guarigione ed è quella in
cui il malato può essere contagioso.
Ogni tipo di tessuto nervoso può essere colpito da herpes zoster.
Solitamente, però, la zona più interessata è quella intercostale. A seconda
delle fasce colpite, l’herpes zoster può essere:
- Herpes zoster intercostale: è la forma più comune di herpes zoster: circa il 50%
dei casi di herper Zoster interessa infatti il tronco.
- Herpes zoster cervicale: interessa la zona cervicale. Circa il 15% dei casi di
herpes zoster interessa la zona cervicale.
- Herpes zoster lombo-inguinale: colpisce l’inguine e le zone circostanti. Dato il
luogo di localizzazione dell’herpes, è molto fastidioso.
- Herpes zoster lombo-femorale: l’herpes si diffonde lungo i fasci nervosi della zona
femorale.
- Herpes zoster dei segmenti sacrali: si sviluppa intorno alla zona sacrale e rappresenta
circa il 3/5% dei casi di Zoster.
- Herpes zoster dei nervi cranici: la forma più acuta è lo Zoster oftalmico, che può
provocare lesioni alla fronte e alle palpebre, alla retina (distacco della
retina).
Interessa i nervi facciali e acustici.
Può essere causa di sindrome di Ramsay-Hunt, una malattia che genera paralisi
periferica del nervo facciale e della lingua. Può essere inoltre accompagnata
da sordità, vomito, nausea.
- Herpes zoster senza eruzione: talvolta l’herpes può manifestarsi senza eruzione
cutanea ma con dolore localizzato. A seconda della zone dolente, questo tipo di
herpes può essere confuso con embolia polmonare, infarto miocardico, colica
renale, appendicite, colecistite.
Solitamente l’herpes zoster guarisce in circa
4/5 settimane grazie alle difese immunitarie, che riescono a debellare il
virus. Le cure sono rivolte a lenire il dolore e a
circoscrivere e bloccare la proliferazione del virus. Per il dolore si usano
antidolorifici, mentre gli antibiotici sono utili per contenere le infezioni.
Il paziente deve inoltre sottoporsi ad una terapia antibatterica e antivirale
per evitare la moltiplicazione del virus. Nel caso in cui il dolore sia molto
acuto, il paziente può sottoporsi a infiltrazioni locali di anestetici o
utilizzare cerotti anestetici e creme.
In alcuni pazienti, soprattutto quelli
più anziani, il dolore può perdurare a lungo e può manifestarsi anche con mal
di testa, inappetenza, insonnia, ansia, depressione. In questi casi possono
essere somministrati, in seguito a diagnosi e prescrizione mediche, alcuni
farmaci che contengono capsacina, molto efficaci per dare sollievo e diminuire
il dolore.
Stefania Marchisio