27/01/2012
Herpes
Simplex HHV-1 o herpes simplex labial
Come dice il nome stesso l’herpes labiale
(herpes labialis) è una malattia infettiva che si manifesta generalmente sulle
labbra. Questo particolare tipo è causato da un ceppo virale chiamato herpes
simplex (solitamente di tipo uno). È un parassita perfetto.
Per lo più vive bene con chi lo ospita, senza provocargli grossi guai.
Colpisce, ripresentandosi anche diverse volte durante l’anno, almeno dieci
milioni di italiani. Ma nella maggior parte dei casi, è presente sempre
nell’organismo dell’ospite, in particolare nei gangli nervosi, dove sta
rintanato spesso senza dare alcun fastidio. Pronto però a scatenarsi, cogliendo
gli stati di "debolezza" psicofisica del suo ignaro padrone di casa e
a dare il via alle tipiche lesioni. Talvolta l’infezione da herpes
labiale può causare la comparsa di manifestazioni anche su guance e
palato. I sintomi della
malattia sono caratteristici ed accomunati dalla comparsa di fastidiose e
dolorose vescichette che spesso portano ad atteggiamenti socialmente poco
compatibili a causa del forte stimolo a grattare l’aria interessata. Il
riconoscimento precoce di questi sintomi consente al soggetto di intervenire
precocemente limitando l’eruzione. Se non si interviene nel giro di poche ore,
nella zona dove si è avvertita la sensazione di formicolio iniziano a
svilupparsi alcune vescichette fastidiose e spesso dolorose ripiene di liquido.
Queste bollicine, veri e propri serbatoi di virus, tendono ad asciugarsi e cristallizzare
spontaneamente nel giro di una settimana.
Durante tutto questo periodo il rischio di
infettare un’altra persona tramite contatto diretto (bacio, rapporto sessuale)
aumenta notevolmente. In particolare il massimo rischio di contagio si ha quando le vescichette si aprono lasciando
fuoriuscire gli herpes virus (intorno al quarto quinto giorno). L’herpes
labiale non va confuso con le afte, piccole bollicine non contagiose che
compaiono nella bocca o nella lingua a causa di altre problematiche (stress,
intolleranze alimentari, abuso di alcuni farmaci, ferite causate
dall’accidentale masticazione della mucosa). La comparsa dell’herpes può coincidere con:
1) uno stato di malessere o una febbre
2) l’inizio delle mestruazioni
3) uno stress
4) una intensa esposizione alla luce del sole
5) il consumo di particolari cibi
L’infezione ricompare, purtroppo, con facilità poichè il virus sopravvive
all’interno delle cellule e non viene eliminato neppure con l’impiego di
farmaci efficaci. L’herpes è contagioso e può diffondersi agli organi genitali
o agli occhi. Il pericolo maggiore è la diffusione all’occhio o all’interno
della bocca. Purtroppo anche chi fa una vita ideale, magari in
campagna e senza particolari problemi economici o familiari, può vedere
comparire il caratteristico grappolo di vescicole sulle labbra. Le statistiche
dicono che almeno quattro persone su cinque hanno nel sangue anticorpi contro
il virus herpes di tipo 1, quello tipico delle lesioni labiali.
Questo significa che, magari in forma del tutto silente, hanno avuto almeno un
"incontro" con il virus. Ma è solo in un 15-20% di questi individui
che compariranno le lesioni erpetiche, che non sono altro che il segnale delle
recidive dell’infezione.
La miglior cura è sempre la prevenzione. La prima regola importante per difendersi dalle
recidive di herpes labialis è conoscere il "proprio" nemico perchè i
sintomi soggettivi sono così specifici e "personali", che ognuno
arriva quasi a "conoscere" le modalità di presentazione del
"suo" herpes.
In termini generali, tuttavia, i sintomi premonitori si manifestano sei-dodici
ore prima della comparsa dell’eritema, cioè di quell’arrossamento che dà il via
alla sequenza delle lesioni labiali. I segnali d’allarme più tipici sono il bruciore
localizzato alla zona in cui comparirà il grappolo di lesioni, che a volte può
addirittura assumere le sembianze di una vera trafittura, oppure un
inspiegabile prurito. Fino ad oggi saper riconoscere questi segnali era
fondamentale per poter prendere le contromisure terapeutiche più efficaci.
Infatti, con l’aciclovir, la sostanza finora più usata nel trattamento di
queste lesioni, si può contrastare l’avanzata del virus solo se il farmaco
viene applicato durante la fase prodromica, cioè prima che il virus abbia
concluso il suo processo di duplicazione, sia cioè arrivato fino alle labbra e
abbia provocato la lesione. Da oggi però, anche per chi non riesce ad
intervenire nel breve lasso di tempo che precede la comparsa delle vescicole è
comunque possibile limitare i danni. Due studi clinici internazionali hanno
dimostrato come con creme a base di penciclovir si possano ridurre durata ed
entità dei sintomi, anche quando si interviene dopo che la lesione è comparsa.
Herpex Simplex Virus 2 –HVV-2 o herpes simplex genitale
L’herpes genitale è una malattia a
trasmissione sessuale molto frequente, causata nella maggior parte dei casi da
un’infezione di tipo erpetico HSV2 (human herpex virus tipo 2), ed in alcuni
casi dal virus erpetico HSV1. Rispetto all’Herpes genitale da virus HSV1,
responsabile dell’herpes labiale, l’infezione genitale da simplex 2 dà luogo
più spesso a recidive ed è responsabile della trasmissione al neonato al
momento del parto naturale (herpes neonatale). L’HSV1 infetta maggiormente le
parti superiori del corpo come le labbra, mentre l’HSV2 è maggiormente coinvolto nell’herpes
genitalis.
L’herpes genitale è una malattia infettiva e contagiosa
caratterizzata dalla comparsa di vescicole dolorose sulla pelle e
sulle mucose dell’area genitale. Compare generalmente sugli organi maschile e
femminile. Il sintomo caratteristico genitale è la comparsa di piccole
bollicine biancastre nell’area genitale. Il primo episodio, particolarmente
fastidioso e doloroso, compare entro quindici giorni dal contagio e può
perdurare anche per parecchie settimane. La sede più comunemente colpita è
quella genitale, ma piccole bollicine possono apparire occasionalmente anche in
altre parti del corpo in cui il virus è entrato attraverso piccole ferite. Le
fastidiose vescicole possono svilupparsi anche all’interno dell’utero, sulla
cervice uterina e nell’uretra sia maschile che femminile e si accompagnano
spesso all’ingrossamento dei linfonodi
inguinali. Solitamente l’eruzione cutanea nell’uomo è limitata alla comparsa di
sei o dieci bolle. Tali vescicolette, come quelle femminili, contengono
moltissime particelle virali e sono quindi particolarmente contagiose. In
particolare studi statistici hanno dimostrato che l’infezione da herpes
genitale si trasmette più facilmente dall’uomo alla donna.
Il decorso della malattia è simile a quello dell’herpes labialis: le piccole e
fastidiosissime bollicine scoppiano trasformandosi in ulcerazioni poco profonde
che cicatrizzano senza lasciare segni evidenti nel giro di due o tre settimane.
Dolore e prurito locale possono però persistere anche per un mese dopo la
scomparsa delle vescicole.
Rispetto all’herpes labialis questo tipo di infezione è però più soggetta a
complicazioni, specie in seguito al primo episodio, che abbiamo visto essere
generalmente più acuto e doloroso dei successivi. Febbre, emicrania, dolori
muscolari, difficoltà e dolore nell’urinare possono infatti accompagnare la
prima manifestazione clinica della malattia. Talvolta l’herpes genitale può
colpire gli occhi determinando in ancor più rari casi gravi disturbi visivi
fino alla completa cecità. Le donne corrono un maggior rischio di subire queste
complicanze rispetto agli uomini che sono anche meno soggetti ad infezioni
ricorrenti. L’herpes genitale è una delle più comuni patologie a trasmissione sessuale.
Le persone colpite da herpes genitale possono infatti trasmettere facilmente la
malattia al proprio partner. Il
contagio da herpes simplex può avvenire anche nella fase asintomatica della
malattia, spesso sconosciuta alla persona infetta. Raramente l’infezione da
Herpes genitale può essere trasmessa anche attraverso l’utilizzo comune di
oggetti come asciugamani, lenzuola o toilette. Il medico curante può
diagnosticare herpes genitali esaminando le piaghe, tuttavia alcuni casi sono
più difficili da identificare. A volte, ma non sempre, il virus può essere
individuato attraverso un test di laboratorio, in seguito a un tampone. Una
coltura viene fatta quando il medico preleva un campione da una piaga
sospettata di herpes.
Il tampone
diagnostico potrebbe non raccogliere il virus, perciò un risultato negativo non
garantisce con assoluta certezza l’assenza di herpes genitale. In passato si
ricorreva anche ad esami del sangue, ma oggi si dimostrano meno efficaci del
tampone. I farmaci per curare l’herpes genitale sono:
Aciclovir (Zovirax)
Famciclovir (Famvir)
Valaciclovir (Talavir)
Molte persone che
soffrono di sintomi gravi d’herpes genitale possono assumere quotidianamente
gli antivirali per prevenire ulteriori eruzioni e rendere meno severi i pochi
episodi che ricorrono ugualmente. Oltre a bloccare lo sviluppo di sintomi, un
trattamento quotidiano è in grado di ridurre sensibilmente il rischio di
trasmettere ad altri il virus. In
caso di sintomi dolorosi alle volte è possibile trovare sollievo nei seguenti
modi:
1) l’aspirina o il paracetamolo (Tachipirina, Efferalgan, …) dovrebbero
aiutare ad alleviare il dolore (e febbre se presente);
2) applicare del ghiaccio direttamente sulle vesciche fornisce un sollievo più
immediato;
3) Creme che contengono sostanze anestetiche possono essere d’aiuto, ma
tendono a rallentare il processo di guarigione delle piaghe;
4) Bagnare l’area infettata con acqua salata può accelerare la guarigione
delle piaghe come anche alleviare il dolore. È sufficiente un cucchiaino di
sale in 600 ml di acqua, o una manciata di sale in una vasca da bagno con poca
acqua;
5) Qualcuno trova molto doloroso urinare quando ha delle piaghe. Un modo di
rendere il processo meno doloroso è di sedersi in un bagno di acqua fresca per
urinare. Bere di meno concentra maggiormente l’urina che pungerà ancor di più;
6) Molte persone con piaghe dolorose trovano sollievo nel far scorrere su di
loro dell’acqua calda;
7) L’uso di biancheria intima che sta larga, preferibilmente di cotone invece
che di nylon, risulterà più confortevole e permetterà una guarigione più
rapida;
L’herpes genitale non diminuisce le possibilità per
una coppia di concepire un bambino, ma ci sono dei rischi associati alla
gravidanza.
Esiste una piccola possibilità che durante il parto il virus
dell’herpes simplex possa essere trasmesso al neonato: circa una donna su 5 ha
l’herpes genitale, ma solo 8 su 100.000 neonati sono colpiti dal virus. I pochi
casi di herpes neonatale che accadono possono però essere mortali. Per ridurre
il rischio di contagio è innanzi tutto importante informare ginecologo e
ostetrica, ancora più importante è non tenere comportamenti a rischio durante
la gravidanza se non si è portatrici del virus. Diversi studi hanno mostrato
che durante la gravidanza si può ricorrere al trattamento antivirale per
ridurre il rischio di eruzioni, ma in alcuni casi si preferisce optare
direttamente per un parto cesareo.
Stefania Marchisio