Salone del libro, domande sul domani

Dal 12 al 16 maggio Torino torna ad essere capitale. Tanti gli eventi e gli ospiti per parlare di "Memoria, seme del futuro". Con le sfide lanciate al mondo dagli studenti.

Il Risorgimento si fa qui

10/05/2011

   «Più si riesce a guardare indietro, più avanti si riuscirà a vedere», diceva Winston Churchill. Così, con un occhio rivolto al passato e l’altro al domani, riapre il Salone del Libro di Torino. Da giovedì 12 a lunedì 16 maggio, il Lingotto e l’Oval (ex-palaghiaccio olimpico) ospitano la 24esima edizione della kermesse: 1.500 espositori, centinaia di ospiti e di libri da presentare, per cinque giorni di appuntamenti dedicati al tema “Memoria, il seme del futuro”. Eccone un assaggio.

   Nell’anno del 150° dell’Unità, il Risorgimento domina convegni ed eventi. Si parte dai protagonisti dell’epoca, oggetto degli incontri curati da Lorenzo Del Boca “Il Risorgimento dai due volti”, e si prosegue con lo spettacolo “Viva l’Italia” di Aldo Cazzullo. Da non perdere, la mostra 1861-2011. L’Italia dei Libri, fiore all’occhiello della rassegna.

   Ma il Salone 2011 non è solo memoria. I problemi di oggi e le paure per il domani sono al centro di grandi dibattiti: con il segretario Cgil Susanna Camusso si parlerà di lavoro e con il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso di lotta alla criminalità… Questioni irrisolte e sfide future che i giovani lettori capitanati da Andrea Bajani affronteranno sottoforma di vocaboli, negli incontri “Le parole del futuro” del Bookstock Village. Paese ospite d’onore è la Russia, rappresentata dalla scrittrice Ljudmila Ulitskaya. Mentre il poeta Mourid Bargouti darà voce alla Palestina, altro Paese ospite.

   Tra gli autori stranieri più attesi, Luis Sepulveda e il premio Pulitzer 2010 Paul Harding. Molti i relatori italiani, come Umberto Eco, Dario Fo, Folco Quilici e Daria Bignardi.

DOVE & QUANDO
Salone internazionale del Libro (Torino, Lingotto Fiere e Oval, dal 12 al 16 maggio) Apertura: giovedì, domenica e lunedì dalle 10 alle 22; venerdì e sabato dalle 10 alle 23. Programma e info su costi e prenotazioni: telefono 011/51.84.268, e-mail info@salonelibro.it oppure www.salonelibro.it.

Laura La Pietra e Paolo Perazzolo
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Postato da FRANCO PETRAGLIA il 10/05/2011 11:39

NON FACCIAMO MORIRE I LIBRI E I GIORNALI! Carissimo e stimatissimo Direttore, In una società come la nostra, sempre frettolosa, assorta nei propri pensieri, c’è poco spazio per la lettura. Stando alle ultime statistiche gli italiani leggono sempre meno. Abilissimi ad accogliere novità tecnologiche come i cellulari, videogame e internet, gli italiani hanno una spiccata preferenza per la comunicazione verbale che li conduce a privilegiare alcuni mezzi di informazione(come radio e tv) piuttosto di altri (libri e giornali). Invece di migliorare e di evolversi, la situazione è peggiorata nel campo delle letture personali. Ai miei tempi lo studente o il professore, chi insomma voleva costruirsi una cultura, cominciava gradatamente con una serie di letture via via più impegnative in modo da abbracciare tutto un autore, poi tutto un periodo letterario o storico. Oggi invece si tende ad avere un’informazione generale più standardizzata, a conoscere più cose ma superficialmente, a non approfondirne forse nessuna. Io credo, senza voler essere retrogrado, che Internet sia il nemico numero uno della crisi dei libri e dei giornali, di cui, quest’ultimi, ne parlerò appresso. Riconosco da una parte che questa “Grande Rete” ha reso accessibili le notizie in generale, ma dall’altra ha fortemente impoverito il tessuto intellettivo-umano e sociale. Siamo diventati tutti un pò automi. Il libro è tutt’altra cosa! Esso ti apre la mente, ti allarga il cuore, ti dona emozioni intense e durature. Il libro te lo porti ovunque, prima nel cuore e poi nello scrigno dei tuoi ricordi. Esso è curiosità perché ti fa sognare ed è il “pane” della mente.I pregi della lettura sono notevolissimi. Mi limito solo a due citazioni: lo scrittore tedesco Heinrich Heine diceva: “Là dove bruciano i libri, alla fine si bruciano anche gli esseri umani”.Mentre il nostro scrittore Edmondo De Amicis così sentenziava: “ I tuoi libri sono le tue armi.” Intanto se Sparta piange, Atene non ride! Analoga situazione rispecchia il calo della lettura dei giornali. Oggi moltissimi italiani fanno una gran corsa a scorrere le notizie su internet, ma non sanno che ciò è tutto così fugace e asettico. L’eccitazione dell’animo e della fantasia che di da il giornale è arricchente ed insostituibile. Teniamo vivo in mente che la carta stampata, libera da ogni impedimento,è necessaria per l’importanza che da sempre riveste nella società civile e per i forti interessi che coinvolge: garanzia, questa, per una convivenza migliore e democratica . Secondo il mio punto di vista, il rapporto con il giornale non deve mai cessare: l’incontro quotidiano con l’edicolante, il giornalista, il direttore. In altre parole, il rapporto umano deve sempre prevalere. Ricordo con morbida nostalgia i miei anni londinesi: 1963-1970, quando alla mattina presto aspettavo con ansia la consegna del famoso giornale “The Daily Telegraph”: momenti trepidanti e irripetibili della mia vita formativa. La lettura dei giornali al mattino, come diceva il filosofo Hegel, è la messa del laico. Ed io mi auguro, in barba alla telematica, di partecipare attivamente a questa stupenda liturgia per moltissimi anni avvenire. In conclusione va detto che, per difendere questa poeticità-passione attorno alla lettura, bisogna combattere questa preoccupante fase di analfabetismo di ritorno, che sembra vivere la nostra società . Intanto esprimo un secco no alla morte di questi veicoli dello scibile e rivolgo un severo e solenne ammonimento a chi di competenza: diffondiamo e incentiviamo a tutti i costi l’amore per la lettura dei giornali-libri, nella stessa misura in cui avviene negli altri paesi europei progrediti. Sarebbe troppo triste per me recitare il de profundis di questa antica, autentica e istruttiva pratica culturale-cartacea. Ringrazio vivamente della cortese ospitalità e porgo molti cordiali saluti.
Franco Petraglia
Cervinara (Avellino)

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