Affrontare una strage silenziosa

Un progetto di ricerca-azione per cogliere gli indici di rischio predittivi sull'uso degli stupefacenti e così improntare un percorso di prevenzione tra gli adolescenti.

L'analisi dei passaggi

18/05/2011

Da un punto di vista scientifico è molto interessante approfondire quali siano i passaggi che conducono a una condizione di questo tipo, quali i fattori di rischio (ovvero i campanelli di allarme che è possibile osservare) e su un piano pratico-progettuale è opportuno chiedersi: come è possibile intervenire?
Utilizzando quale canale e trasferendo quali competenze? La letteratura ci offre numerosi spunti utili a programmare interventi che si ispirino a una prospettiva di tipo preventivo-promozionale. Il termine prevenzione etimologicamente deriva dal latino praeventio e indica l’adozione di una serie di provvedimenti per cautelarsi da un male futuro, e quindi l’insieme delle azioni volte a raggiungere tale scopo. L’etimo prevenzione fa, tuttavia, riferimento a due aree tematiche connesse tra loro, l’una si riferisce al concetto di arrivare prima, precedere, anticipare; l’altra può avere il significato di impedire, ostacolare, evitare. Per questa ragione si è preferito affiancare al termine prevenzione, quello di promozione che rimanda all’idea di sostenere, sollecitare, suscitando suggestioni positive. Ciò conduce chiaramente al concetto di promozione della salute, già anticipato dalla tradizione ippocratica, oggi utilizzato per evidenziare gli aspetti positivi che favoriscono il raggiungimento del benessere psicofisico.

Interessante è la definizione di psicologia preventiva fornitaci da Fernandez- Rios e Cornes, i quali evidenziano alcune caratteristiche di questa prospettiva, in primo luogo il carattere di interdisciplinarietà, la prospettiva ecologica dell’intervento, il fatto di essere proattiva, la sua prospettiva etica (rispettando sempre la persona nel senso olistico del termine) e infine la concezione bio-psicosociale della salute. È quindi possibile conoscere un fenomeno partendo da un’attenta analisi dei fattori di rischio (individuali oppure contestuali). Prevenire i comportamenti a rischio diviene, quindi, essenziale se si vuole agire per modificare un comportamento. Si tratta, infatti, di mobilitarsi per lavorare sul trasferimento di competenze e abilità sociali in grado di contrastare gli specifici fattori di rischio.

Cinzia Caroli
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