Il paziente con gravi disturbi mentali

Il disagio mentale non è a carico del solo paziente che ne soffre. Il suo peso viene condiviso con la famiglia. Uno sguardo lucido e attuale aiuta a fare chiarezza.

Segni e sintomi differenti

13/07/2012

Il disagio mentale si presenta con segni e sintomi molto differenti a seconda della patologia di cui il soggetto soffre. Nonostante ciò i familiari di questi pazienti, qualunque sia la diagnosi psichiatrica, riportano esperienze di vissuti simili. Il comportamento dei caregiver presenta, dunque, delle analogie. Durante l’esordio di una malattia psichiatrica, i parenti tendono inizialmente, con una certa frequenza, a reagire con una negazione dell’accaduto, ignorando cioè la gravità della situazione. Si assiste alla sopravvalutazione della capacità del soggetto malato di controllare i propri sintomi e la propria disabilità, favorendo così la frustrazione e i conseguenti atteggiamenti critici rivolti verso lo stesso da parte dei familiari. Inoltre la fase acuta, in cui spesso vi è necessità di un ricovero, è caratterizzata da sentimenti di preoccupazione e allerta da parte dei familiari.

Il ripristino di un compenso psicofisico e il rientro nella propria abitazione a beneficio dell’individuo malato, comportano una sensazione di sollievo all’interno della famiglia; a volte si assiste a un convincimento, da parte dei caregiver, che il corteo sintomatologico acuto non si verificherà mai più e che il soggetto sia guarito, o ancora che la causa della crisi sia da ascriversi a fattori diversi ed esterni che possono essere risolti e superati. La comprensione e l’accettazione della malattia psichica necessitano di tempo, ma spesso solo alcuni membri familiari le raggiungono. Diversi studi clinici evidenziano come coloro che si prendono cura dei pazienti psichiatrici subiscano influenze rispetto alla propria vita: si assiste a una riduzione del tempo impiegato per i propri interessi, alla comparsa di sconforto psicologico e allo sviluppo di sintomatologia ansiosodepressiva, all’alterazione del ritmo sonno-veglia con numerosi risvegli notturni per gestire situazioni di acuzie, alla difficoltà nel mantenere la propria vita di relazione con imbarazzo in luoghi pubblici e conseguente ritiro sociale. Si segnala, inoltre, la presenza di ripercussioni relazionali all’interno dello stesso nucleo familiare.

Sarebbe auspicabile che i caregiver si informassero il più possibile sulla malattia del proprio caro, leggendo materiali e documenti informativi attendibili e chiari, e parlando con professionisti della salute mentale che possono non solo aumentare le conoscenze sulla patologia ma anche fornire adeguate strategie di coping. È inoltre consigliata la ricerca di sostegno da parte di conoscenti e amici; qualora questo non fosse possibile, esistono dei gruppi di supporto e di auto-aiuto grazie ai quali è possibile confrontarsi con persone che stanno vivendo le medesime problematiche e che possono, quindi, ascoltare e fornire consigli.

Riconoscere i sintomi dell’esordio o della riacutizzazione del disturbo psichiatrico è un altro elemento che potrebbe favorire il decorso e il successivo ripristino del compenso. Il disagio manifestato può presentarsi con eventi di cui il familiare che si fa carico del paziente è il primo osservatore. Individuare precocemente l’instaurarsi della crisi può, quindi, influire sull’efficacia dell’intervento. Bisogna porre attenzione ad alterazioni del tono dell’umore quali protratta depressione, tristezza e/o irritabilità, percezione di un umore molto alto o molto basso e pensieri suicidari, ma anche ad alterazioni del contenuto e della forma del pensiero o delle senso-percezioni come la presenza di pensiero confuso, deliri e allucinazioni.

L’instaurarsi dell’acuzia può, inoltre, presentarsi con un progressivo aumento di sintomi ansiosi come eccessivi timori, preoccupazioni, numerosi disturbi fisici che non trovano un’eziologia organica. Altro sintomo frequente è il ritiro sociale, ma anche cambiamenti repentini nelle abitudini relative all’alimentazione o al sonno, o presenza di forti sentimenti di rabbia. Con il progredire della sintomatologia si può assistere a una progressiva incapacità a compiere i normali compiti della vita quotidiana e un’incapacità di far fronte ai problemi. Se la malattia psichiatrica colpisce soggetti adolescenti spesso si osservano anche condotte di abuso di sostanze, comportamenti antisociali, come furti o vandalismo, e scoppi di rabbia.

Flaminia Alimonti, Luigi Guerriero, Luigi Janiri
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