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Quando la gioia esplode nel canto
Pablo Picasso, Due donne corrono sulla spiaggia (1922) Parigi, Museo Picasso.
Nella Bibbia assistiamo a un’autentica esplosione di gioia quando sulla riva del mar Rosso Miriam, sorella di Mosè canta e danza in onore di Yahweh che ha salvato il popolo affogando gli egiziani. Il testo è noto come «il canto del mare»: «Allora Miriam, la profetessa, sorella di Aronne, prese in mano un timpano: dietro a lei uscirono le donne con i timpani, formando cori di danze» (Es 15,20). È lei che inoltre insegna il ritornello, ripetuto dall'intera assemblea: «Cantate al Signore perché ha mirabilmente trionfato: ha gettato in mare cavallo e cavaliere!».
Miriam, questa donna di quasi novant’anni che aveva raccolto Mosè
neonato, abbandonato in una culla di vimini galleggiante tra i giunchi
del Nilo, è sorpresa dalla gioia come il vecchio Simeone del Vangelo che
tiene tra le braccia il Bambino Gesù. Anche lui canta ed è così pieno
di gioia che chiede al Signore di morire: «Ora lascia o Signore che il
tuo servo vada pace!» (Luca 2,29). Quando la speranza si trasforma in
certezza, quando si è scampato un pericolo o si ha stretto tra le
braccia il Messia, allora esplode la gioia.
«In verità siete
sospesi tra dolore e gioia come bilance» scrive K. Gibran nel suo libro
Il profeta. E quando prevale la gioia si rimane sorpresi. Sorpreso dalla
gioia è il titolo dell’atuobiografia in cui lo scrittore C. S. Lewis,
autore delle Cronache di Narnia, racconta il suo passaggio dall’ateismo
al cristianesimo. Ma la gioia è essenzialmente suono e squilla alta nel
canto dell’Inno alla gioia di Beethoven, l’ultimo movimento della Nona
di Beethoven: Gioia, figlia dell'Eliso, / Fiamma d'oro giù dal ciel, /
Noi veniamo, ardenti in viso, / Diva eccelsa, al tuo sacel. // Il tuo
fascino affraterna / Ciò che il mondo separò, / Fratellanza impera
eterna / Dove l'ala tua posò.
Alfredo Tradigo
Pubblicato il 20 marzo 2013 - Commenti (0)