Bioetica, una scienza da scoprire

Aumentano i convegni locali sulle scottanti questioni che l'evoluzione della scienza e della tecnologia pone agli uomini di oggi. L'importante è evitare polemiche e pregiudizi.

Trevi, Noto, Le Castella: tre convegni per approfondire

16/08/2010
Foto THINKSTOCK
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Bio-scienze, bio-politica, bio-etica, bio-leggi... Non passa giorno in cui non ci giungano notizie su qualche scoperta del mondo scientifico o di qualche legge, approvata o da approvare o semplicememnte proposta, accompagnate dalla magica particella "bio". E allora le reazioni sono diverse: interesse, ansia, noia. O, magari più spesso, frustrazione per non riuscire a capirci di più. La complessità scientifica delle questioni e le differenti visioni dell'uomo che ispirano questa o quella iniziativa legislativa suscitano infatti reazioni diverse, spesso contrapposte, qualche volta magari, lo cogliamo intuitivamente dai discorsi che accompagnano queste notizie, caratterizzate da una carica ideologica che danno al tutto una venatura di pregiudizio. Alzi la mano, infatti, chi saprebbe rispondere a tono se qualcuno gli chiedesse di fecondazione in vitro, di maternità surrogata, di eutanasia attiva e  passiva, di testamento biologico, di cellule staminali embrionali e adulte... Difficile districarsi in materie tanto complesse dove, oltretutto, interessi economici immensi ingarbugliano ancora di più la situazione, che, a cose fatte, si vorrebbe poi magari sciogliere a colpi di referendum...

Si registra da qualche tempo qualche lodevole tentativo di allargare la cerchia di chi vuole entrare, in punta di piedi ma in maniera decisa, nel mondo della bioetica esercitando così il suo diritto-dovere a una cittadinanza attiva, semplicemennte desiderosa di comprendere. Senza toni accesi, polemiche, pregiudizi, lotte verbali ma con il desiderio di capirci semplicemente di più.

Rientra, forse, in quest'ottica la proposta del governo di introdurre nelle scuole superiori che ne facciano richiesta, a partire da settembre, l'insegnamento sulla bioetica. E' il caso soprattutto di tre convegni organizzati nelle prossime settimane in altrettante piccole cittadine della Penisola: Trevi nel Lazio (20-21 agosto), Noto in Sicilia (10-11 settembre) e Le Castella in Calabria (24-25 settembre). Esperienze non nuove, ma in crescita, e con un discreto parquet di relatori.

A Trevi il 3° Convegno internazionale di bioetica dal titolo "Dal cuore alla misericordia. Nascere - amare - morire: un percorso antico tra senso umano e bioetica clinica" si parlerà, tra l'altro, del senso, del "cuore" della bioetica, di ecografia, di cellule staminali, di bioetica e pluralismo religioso, di famiglia, del morire in una società ipertecnologica, di accanimento terapeutico.

A Noto il 1° Convegno internazionale di bioetica "Senso umano e bioetica clinica: pensare la sofferenza nella dimensione della complessità" cercherà, come a Trevi, di cercare le ragioni profonde, il "cuore", della bioetica; ma si affronteranno anche temi spinosi quali clonazione, cellule staminali e donazione degli organi senza tralasciare la dignità del morire oggi e, uscendo dai confini della bioetica, l'infanzia e l'età anziana.

A Le Castella, infine, la kermesse s'intitola "Urgenza ecologica e questione antropologica" e avrà, come dice il titolo, il focus centrato sulla questione ambientale.

Sono stati appena pubblicati, a cura della Luciano Editore, gli atti  del Convegno di Bioetica organizzato nel 2009 dalla Confraternita della Misericordia di Trevi nel Lazio in collaborazione con l'associazione Oltre il Chiostro onlus di Napoli. Il titolo del volume, a cura del professor Pietro Grassi, è: "Umanizzare la bioetica".

In allegato le brochures dei tre convegni.

Dossier a cura di Stefano Stimamiglio
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