Quando il bullo viaggia in Rete

In cronaca sempre più numerosi i casi di ragazzi vittime di persecuzione attraverso il web. Sul banco degli imputati i Social Network che possono diventare armi pericolose.

I ragazzi insegnano a "domare il bullo"

14/06/2013

E se fossero proprio loro, i giovanissimi, a raccontare cos’è il bullismo digitale e a promuoverne la prevenzione? A saper denunciare gli episodi di sopraffazione sui più deboli e indicare che il comportamento vincente è quello di chi aiuta e non di chi isola?

Che siano perfettamente in grado di farlo lo dimostrano i lavori presentati di recente alla seconda edizione del concorso Doma il bullo, l’evento promosso da Corecom Lombardia e Consiglio regionale insieme all’associazione Terre des hommes. 36 i video realizzati e pervenuti dalle province di Milano e Bergamo, Monza e Brianza, Brescia e Como, Cremona, Lecco, Mantova, Sondrio, Varese. 22 le scuole coinvolte, 10 secondarie di primo grado e 12 di secondo grado. Centrato l’obiettivo di promuovere una corretta cultura delle nuove tecnologie, esercitando un’azione di prevenzione nei confronti dei fenomeni del bullismo e del cyber bullismo.

«Perché i ragazzi realizzando i video che hanno presentato al concorso hanno dimostrato perfettamente come non esista una tecnologia buona e una cattiva ma piuttosto come il mezzo digitale possa diventare uno strumento per mettere all’angolo chi pratica relazioni pericolose sulla rete», commenta Marcella Volpe del Corecom. Che sottolinea come l’iniziativa stia contribuendo anche a vincere le resistenze degli insegnanti, stimolati a confrontarsi con i loro studenti anche nella Rete da intendersi come un’unica piattaforma di comunicazione. «La condivisione tra studenti e docenti nel contrastare i casi di cyberbullismo è una dimensione fondamentale che emerge dai lavori del concorso - informa Paolo Ferrara di Terre des hommes - grazie ai quali si scopre che il bullismo si sconfigge parlando in classe e lavorando in gruppo».

Per la sezione Scuole secondarie di secondo grado ha vinto la classe 3a C dell'Istituto Superiore "Ivan Piana" di Lovere (BG) con la seguente motivazione: "Per aver saputo raccontare una forma particolare di cyberbullismo, quella che attiene allo stalking".



                                                                                                     Paola Molteni

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