Infanzia, diritti dei minori a rischio

Povertà e abbandono scolastico i problemi gravi che colpiscono i più piccoli. La prima relazione di Vincenzo Spadafora, Garante per l'infanzia. Che denuncia l'arretramento dei diritti.

Nel nostro Paese i bambini e gli adolescenti sono il 17 per cento della popolazione

18/04/2012
(Ansa)
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I diritti dell'infanzia non sono diritti “minori” e l'Authority che li deve tutelare in Italia non è un'Autorità “minore”. E' questo un passaggio chiave della Relazione di Vincenzo Spadafora, Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza, letta questa mattina nella Sala della Lupa della Camera dei Deputati, alla presenza del presidente della Camera Gianfranco Fini. Spadafora ha assunto l'incarico solo cinque mesi. Più che una relazione sulle cose fatte, la sua è necessariamente una condivisione di “proposte concrete che l'Authority intende portare avanti”.

Ma non mancano gli spunti polemici. In Italia i bambini e gli adolescenti sono 10 milioni e 837 mila (il 17 per cento della popolazione italiana). Fra loro i minori di origine straniera regolarmente registrati all'anagrafe sono 1 milione e 38 mila. Secondo Spadafora, “non è difficile cogliere nel nostro Paese la tendenza verso un pericoloso arretramento di quei diritti che sono stati faticosamente riconosciuti alle persone di minore età nell'ultimo ventennio del secolo scorso”.

Il Garante denuncia “un quadro normativo lacunoso e incoerente, la mancanza di un sistema organico di protezione dei minori, le gravi sperequazioni da regione a regione, il piano di azione nazionale per l'infanzia e l'adolescenza privo di finanziamenti adeguati, l'insufficiente sostegno alla genitorialità, la mancanza di un sistema di formazione e aggiornamento obbligatorio per tutti gli operatori che lavorano con i bambini e gli adolescenti, le perduranti discriminazioni normative o di trattamento, la mancanza di una normativa generale sul diritto all'ascolto e alla partecipazione”.

Tra i problemi più gravi che colpiscono l'infanzia italiana Spadafora ricorda la povertà (secondo l'Istat sono 1 milione e 876 mila i minori che vivono in famiglie povere) e l'abbandono scolastico. Il Garante ha lanciato un appello al Parlamento perché intervenga in alcuni ambiti: la giustizia minorile, la tutela dei minori stranieri (“una legge attui pienamente il principio di non discriminazione nei confronti dei minori che nascono in Italia da genitori stranieri”), l'abuso sessuale dei minorenni, la tutela dei minori da parte dei media.

Spadafora invoca una grande “alleanza culturale” per meglio tutelare i diritti dell'infanzia, ma nello stesso tempo chiede al Governo “che ci metta in condizione di operare bene”. Deve ancora essere approvato il regolamento organizzativo dell'Authority e Spadafora sottolinea che “senza il regolamento esistiamo ma non viviamo”. Inoltre l'Authority è ancora in attesa di una sede autonoma.

Per ora al Garante e ai suoi collaboratori sono state assegnate alcune stanze all'interno del Ministero del Turismo. “La sede dell'Autorità Garante per l'Infanzia e l'adolescenza”, dice Spadafora, “non può essere percepita come come un costo ma, ancora una volta, dovrebbe rappresentare un investimento per il Governo e comunque un segno di attenzione che il Governo rivolge a questi temi”. 

Roberto Zichittella
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