Neonati, l'obbligo di fare il papà

Quattro giorni di congedo obbligatorio per i neo-padri, retribuiti per intero. Ma quando le proposte diventeranno legge? Le differenze tra l'Italia e il resto dell'Europa.

Dalle pari opportunità alle pari responsabilità

14/10/2010

La Commissione Lavoro della Camera ha iniziato nel giugno scorso a discuterli, e noi speriamo che non passino anni prima di vedere tradotti in norma i due disegni di legge sul "Congedo di paternità obbligatorio". Uno di maggioranza e uno di opposizione, molto simili.

     La principale novità che contengono è l'obbligo per i lavoratori maschi di rimanere a casa dal lavoro per quattro giorni dopo la nascita di un figlio, retribuiti al 100%: i quattro giorni saranno a carico delle aziende per i lavoratori dipendenti, e del sistema previdenziale per gli autonomi. "Quattro giorni per lavoratore con un tasso di natalità dell'1,24%", ha commentato Barbara Saltamartini, autrice del progetto del Pdl, "sono davvero poca cosa", riferendosi al costo per le aziende. Ha anche aggiunto, a proposito del valore simbolico di questa novità:"Il vero obiettivo è passare dalle pari opportunità alle pari responsabilità".

     Quattro giorni sembrano pochi anche per un papà, ma sono le giornate in cui si fanno salti mortali tra lavoro e ospedale e ritorno a casa, momenti nei quali la vita di famiglia è rivoluzionata da emozioni fantastiche e impegni nuovi. "L'obbligo di restare a casa", ha osservato Alessia Mosca, depositaria del disegno di legge del Pd, "può insegnare che prendersi cura dei bambini è bello. Può rompere un tabù, avviare una rivoluzione".

     Il congedo parentale facoltativo per i padri in Italia esiste già, ma è retribuito solo con il 30% dello stipendio. Sembra questa la ragione principale del fatto che solo il 4% dei lavoratori italiani ne facciano uso, mentre nel resto d'Europa in molti Paesi le facilitazioni sono maggiori e i papà a tempo pieno per alcuni mesi della loro vita, risultano ben più numerosi che da noi. Anche in questo campo, con i quattro giorni di congedo obbligatorio, ci adegueremmo a nazioni che, in quanto a norme per la famiglia, fanno prima e meglio dell'Italia.

     Se incoraggiamento alla natalità e pari responsabilità in famiglia sono gli obiettivi di lungo termine del congedo di paternità obbligatorio, non va trascurata l'importanza affettiva ed emotiva che quei quattro giorni tutti per loro potrebbero avere per un nuovo papà, una nuova mamma e un nuovo bambino che arriva sulla scena della sua famiglia, prima che su quella della società. Momenti da vivere per intero tra loro, lasciando il resto oltre la porta di casa.

Dossier a cura di Rosanna Biffi e Alberto Laggia
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