Oratori estivi, giocare per credere

In questi giorni gli oltre seimila oratori italiani accolgono un milione e mezzo tra bambini e adolescenti. Conferme e novità di quest’appassionante sfida educativa.

La partita dell'estate

28/06/2012
Monsignor Nicolò Anselmi, responsabile del Servizio nazionale per la pastorale giovanile della Cei.
Monsignor Nicolò Anselmi, responsabile del Servizio nazionale per la pastorale giovanile della Cei.

«È un’esperienza che tranquillizza le famiglie, diverte i ragazzi, interpella la società civile che spesso non sa offrire alternative altrettanto valide o economicamente competitive e, in ultimo, sfida la Chiesa, spronandola a presidiare con un’intelligenza sempre più creativa il versante educativo», dice monsignor Nicolò Anselmi, responsabile del Servizio nazionale di pastorale giovanile della Conferenza episcopale italiana (Cei).

I nomi cambiano. Si spazia da Grest, acronimo chesta per Gruppo estivo, a Estate ragazzi. La realtà è, invece, sostanzialmente identica, da Nord a Sud: gioco, preghiera, balli, canti, riflessioni, un pasto e talvolta anche la merenda, tutti i giorni per tre-quattro settimane, in certe realtà anchedi più. Le cifre, infine, sono di quelle che lasciano il segno.


Don Marco Mori, Forum oratori italiani (Foi).
Don Marco Mori, Forum oratori italiani (Foi).

«Gli oltre seimila oratori sparsi in tutta Italia a giugno e a luglio registrano il tutto esaurito, accogliendo circa un milione e mezzo tra bambini e adolescenti», spiega don Marco Mori, presidente nazionale del Forum oratori italiani (Foi). Che aggiunge: «Non bisogna dimenticare i 200 mila giovani dai 15-16 anni in su, che diventano animatori o aiuto-animatori al termine di un percorso di formazione».

«Degli oratori estivi colpisce la crescente cura messa nell’offerta formativa», sottolinea monsignor Anselmi: «si scelgono temi che ispirano incontri, discussioni, escursioni, inni». «Sa cosa m’ha detto un ragazzo l’altro giorno?»,conclude don Mori. «“Perché il Vangelo mi piace tantod’estate e m’annoia d’inverno?”. Una responsabilitàin più per noi tutti, preti e laici».

Alberto Chiara

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Postato da fedora il 05/07/2012 12:11

credo che bisognerebbe stare un pò più attenti alla formazione degli animatori.bisogna vedere come sono questi corsi,se si tratta solo di chiacchiere,di qualche video..non servono a nulla.occorre un corso di pronto soccorso obbligatorio e colloqui seri per verificare le motivazioni.personalmente non credo che ragazzi di 17,20 anni possano gestire bambini e ragazzini di 13,14. ci si ritrova,durante le escursioni,a dover gestire più gli animatori,più bambini dei bambini stessi che dovrebbero guardare..ora è necessario più professionalità....

Postato da santrev il 29/06/2012 22:01

A Padova stanno chiudendo un oratorio perché il vocío dei ragazzi disturba una signora. Vorrei chiedere al giudice se non si è posto la domanda: "non sarà che il problema sia la sig.ra?" Se togliamo anche questo ai giovani, significa che stiamo cercando la castrazione!

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