22/02/2013
E’ emblematica la storia di Carmen che ha lasciato la Romania per forza e si è ritrovata a vivere in una baracca. Perché così capita a tanti. Nel suo paese aveva una casa mentre in Italia, almeno all’inizio, non ha trovato di meglio. «In Romania vivevamo bene – racconta Carmen, arrivata nel 2005 con il marito e tre figli. Il più piccolo dei miei figli, però, aveva un grave problema di salute e così ci siamo trasferiti e abbiamo trovato rifugio nel campo di via Caporizzuto a Milano». Ma il campo è irregolare e nell’estate dello stesso anno vengono sgomberati. Trovano una prima ospitalità in Casa della Carità che si prende cura del bambino più piccolo fino ad ottenere, attraverso il sistema sanitario nazionale, una serie di interventi e di cure. Carmen inizia a lavorare in mensa, ben presto il lavoro diventa full time; per il marito, invece, resta saltuario così da poter seguire il figlio.
«Il lavoro ci permette di tornare a vivere in un appartamento dato da casa della Carità – sottolinea Carmen - e di mandare a scuola i nostri figli». Permette loro una normale dignità. Oggi Maria, la più grande, ha 22 anni, con le scuole serali ha preso il diploma di terza media, ha la patente e sceglie di non sposarsi presto ma di lavorare per rendersi autonoma. Ha un suo conto corrente, fa la cameriera in un ristorante ma non dice di essere rom anche se, secondo lei, i suoi datori di lavoro l’hanno capito. Dopo aver fatto richiesta, nell’agosto 2012 ottengono una casa popolare in zona Affori.
E oggi Carmen è felice di poter vivere nuovamente in una casa.
Chiara Pelizzoni