16/08/2012
(foto GettyImages)
A quanti genitori può fare riferimento
un bambino? Due, tre, quattro?
Per chi, come noi, crede nella “famiglia
tradizionale” e nei suoi valori, la risposta
a questa domanda dovrebbe essere
nota e, per certi versi, scontata: ogni
bambino viene generato, accolto ed
educato in un ambiente familiare costituito
da una mamma e da un papà che
hanno scelto la via del matrimonio per
“sigillare” liberamente l’amore che li lega,
per dare vita a un nuovo nucleo familiare
(diverso da quello da cui provengono)
e mettere al mondo la loro generazione
successiva.
L’attuale scenario socio-culturale,
tuttavia, ci sta abituando a confrontarci
con altre forme familiari, che pongono
problemi per via della loro inusuale
complessità. In primo luogo, tutte
quelle che derivano dalla condizione
di separazione coniugale e dal conseguente
divorzio: le famiglie monogenitoriali,
composte da uno dei genitori
separati e i figli, e, nel caso i due ex coniugi
incontrino nuovi partner e costruiscano
con loro una relazione seria
e duratura, le famiglie ricostituite o ricomposte,
al cui interno si combinano
soluzioni relazionali variabili e delicate:
per esempio, la convivenza sotto lo
stesso tetto della nuova coppia e dei figli
avuti dai matrimoni precedenti;
per i figli, la gestione dei rapporti con i
nuovi partner dei genitori, il mantenimento
del legame con l’altro genitore
e i conflitti con i “nuovi” fratelli. Infine
le famiglie omogenitoriali, frutto
dell’unione di coppie omosessuali che,
con modalità diverse, cioè partendo
dall’adozione fino al ricorso al donatore
di seme, allargano il loro legame accogliendo
un figlio.
Tutte situazioni emergenti che andrebbero
considerate con grande attenzione per gestire al meglio i contrasti
e le ferite provocate dalla chiusura
del legame tra i coniugi (nel caso delle
separazioni) e, soprattutto, per preservare
il bene dei bambini.
L’attenzione al problema si esprime
in molti modi. In California, per esempio,
sta generando provvedimenti legislativi
che suscitano perplessità.
Più
precisamente, il Congresso del Golden
State sta per approvare una legge che
potrebbe dare il via libera alla tutela legale
delle famiglie cosiddette pluriparentali
e quindi contemplare la possibilità,
per i bambini, di avere più di 2 genitori,
da “pescare”, di caso in caso, tra
quelli biologici e quelli adottivi.
Ecco alcuni
esempi: la mamma, il papà biologico
e il nuovo marito; due mamme lesbiche
con il donatore del seme e la sua
compagna.
Chi ha elaborato la proposta (tra loro
il senatore democratico Mark Leno), afferma
di essersi mosso con l’intenzione
primaria di «mettere i diritti sociali del
bambino davanti a tutto», di adeguare
la legge statale, ormai obsoleta, ai cambiamenti
sociali susseguitisi nel tempo
e di dare un quadro normativo di riferimento
a situazioni non convenzionali
consolidatesi all’interno dello scenario
sociale californiano.
Negli Stati Uniti, in effetti, il 46% dei
bambini nasce fuori dall’unione matrimoniale,
percentuale che sale al 50 nello
Stato della California.
Simone Bruno