A Barcellona vince il toro

La Catalogna ha approvato una legge che bandisce il cruento spettacolo delle corride in tutta la regione. Tra il plauso degli animalisti e le polemiche di molti spagnoli.

Il business che muove l'arena

30/07/2010
La plaza Monumental di Barcellona.
La plaza Monumental di Barcellona.

Basta con la violenza di uno spettacolo pubblico barbaro e cruento, che mette in scena la tortura lenta e la morte di un animale per mano dell'uomo. Basta con le corride.  Il Parlamento della Catalogna, la regione autonoma della Spagna con capitale Barcellona, ha deciso: dal 2012 in tutta la regione questa forma di spettacolo, che la Spagna ha sviluppato ed esportato in altri Paesi, sarà bandita. La decisione, partita da una "iniziativa legislativa popolare" (ilp) promossa dall'associazione antitaurina Prou ("basta" in catalano), accoglie le istanze delle associazioni animaliste che da anni si battono affinché i tori non vengano più uccisi nelle arene. Ma sul tema l'opinione pubblica si è divisa. Molti, infatti, non hanno mancato di leggere la decisione del Parlamento catalano in chiave politica, come mezzo per sottolineare l'autonomia della Catalogna dallo Stato centrale.

«Sono ancora molto fresche le polemiche  e i dibattiti intorno all'Estatut di autonomia catalano», osserva Marco Bozzer, giornalista residente da molti anni a Barcellona, «dal punto di vista politico la nuova legge catalana approfondisce la frattura tra Madrid e Catalogna. Per la cultura spagnola la corrida è un elemento di autoriconoscimento e di indentità culturale. A Madrid, a Pamplona e soprattutto in Andalusia ad esempio è una tradizione molto sentita. Le arene, o plazas de toros, più famose? Quella madrilena e quella di Siviglia». In effetti, nel 2008 nella plaza di Madrid si sono tenute 343 corride; nella plaza Monumental di Barcellona solo 16, lo stesso numero che nella provincia di Vizcaya.

Le arene, comunque, muovono un giro di affari non indifferente anche a Barcellona, soprattutto nel periodo estivo (la corrida si tiene in genere all'aperto), grazie alla partecipazione non tanto degli spagnoli quanto dei turisti. Secondo uno studio della Piattaforma di promozione e diffusione della festa (Ppdf), il costo finale della proibizione delle corride divisa per ognuno dei sette milioni di catalani sarebbe di 57 euro per indennizzazione al settore. 

In Spagna la corrida viene trasmessa in televisione, in pieno pomeriggio. Uno spettacolo molto cruento, nel quale si assiste a un lento e doloroso sfiancamento dell'animale - che comunque già viene mandato nell'arena indebolito - fino ad arrivare alla sua uccisione, con il trionfo del matador.

a cura di Giulia Cerqueti
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Postato da FRANCO PETRAGLIA il 31/07/2010 14:24

HO SEMPRE ODIATO VISCERALMENTE LE CORRIDE. Questo è stato il mio grido di disapprovazione e di rabbia fino a qualche giorno fa. Ora non posso non esultare e plaudire alla decisione adottata dal Parlamento della Catalogna: dal 2012 in tutta la regione questa forma di spettacolo sarà bandita. Aspettavo da anni un provvedimento del genere. Fino all'approvazione di questa legge mi sono sentito socialmente,culturalmente e umanamente impotente: non avevo la capacità, la forza e i mezzi per poter far sì' che cessasse questo spettacolo orripilante, indegno e barbaro. Mi auspico ardentemente che altre regioni spagnole seguano le orme della Catalogna: onore della civilissima Spagna. Le corride, secondo il mio punto di vista etico, bisognava proibirle da tanto tempo. Tuttavia, la tragica fine di tanti toreri dovrebbe servire di esempio a chi ha ancora nel sangue il forte desiderio del rischio. Non bastano le lacrime, le recriminazioni, sono troppo poco per riempire la vita. Spezzo, al tempo stesso, una lancia a favore di tanti poveri tori che vengono barbaramente assassinati. Mi rendo conto che il business attorno a questa maledetta tauromachia è colossale e l'uomo, capace di tutto, non sa rinunciare a questo sordido benessere materiale. La corsa “demoniaca” verso il denaro(specialmente quando questo deriva da attività ripugnanti, come nella fattispecie)avvelena la nostra esistenza e non ci consente di raggiungere quegli obiettivi-benefici tanto sperati e sognati per una vita serena, ricca di valori umani e degna di essere vissuta . Dico,per questo ed altro , MAI PIU' LE CORRIDE! Ringrazio caldamente per la cortese ospitalità e porgo molti cari cordiali saluti. Franco Petraglia – Cervinara (AV)

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