03/12/2012
La campionessa paralimpica spagnola Teresa Perales alla manifestazione dei disabili a Madrid (Reuters).
Si sono dati appuntamento a Madrid, alla vigilia della Giornata internazionale europea dei disabili che si celebra il 3 dicembre.
Sono arrivati nella capitale, a bordo di 300 autobus, circa 15mila
portatori di handicap - secondo gli organizzatori - per dare vita a una
manifestazione storica contro i drastici tagli che colpiscono i più
vulnerabili, per lanciare un grido di aiuto, per ribadire il loro
diritto e la loro volontà di esistere, di non essere relegati in un
angolo, nel silenzio e nell'emarginazione. Alla testa del corteo, la squadra spagnola degli atleti paralimpici, fra i quali spiccava la nuotatrice 37 enne, ed ex
politica, Teresa Perales, che con le sue 22 medaglie conquistate si
colloca fra gli atleti che hanno vinto di più nella storia dei Giochi
paralimpici.
«Per la prima volta siamo scesi in strada perché i politici sappiano che siamo al limite del collasso», ha
spiegato all'agenzia spagnola Efe Luis Cayo Peréz, presidente del
Comitato spagnolo delle persone disabili (Cermi), che raggruppa 7mila
enti e si è fatto promotore della mobilitazione nazionale che aveva come
slogan "Sos disabilità. Diritti, inclusione e benessere in salvo". Come
sottolinea Peréz, le comunità autonome della Spagna hanno un debito di
circa 250 milioni nei confronti del mondo della disabilità e le
amministrazioni comunali un debito di almeno 50 milioni per due anni,
arretrati accumulati tra prestazioni di servizi, sovvenzioni e fondi ai
centri speciali per l'impiego.
Il debito rende la situazione insostenibile, il 20% dei centri di
assistenza ai portatori di handicap sono a rischio di chiusura
imminente. In tutta la Spagna ci sono 3,8 milioni di disabili (il
10% della popolazione), ma meno di 1.200.000 tra i 16 e i 64 anni hanno
un certificato che le li riconosce come tali e di questi meno di un
terzo ha un'occupazione. I manifedstanti accorsi a Madrid hanno
denunciato con forza l'aumento del livello di povertà tra i disabili,
l'esclusione e il progressivo abbandono delle famiglie delle persone
disabili.
La devastante crisi economica nella quale la Spagna sta sprofondando ha portato il Governo Rajoy ad attuare una pesante politica del risparmio nella sanità pubblica.
Nella stessa giornata della mobilitazione dei disabili, Madrid è stata
teatro anche di un'altra protesta: migliaia di cittadini e operatori
sanitari hanno costituito delle catene umane e abbracciato
simbolicamente gli ospedali della capitale per dire no al piano di
privatizzazione pensato dal Governo regionale - che include la gestione
di sei ospedali e 27 centri di salute - e chiedere al contrario il
rafformzamento del servizio sanitario pubblico.
Giulia Cerqueti
a cura di Pino Pignatta