29/01/2011
Indovinate in quale statistica gli immigrati sono sempre ai primi posti?
Certamente in quella dei morti sul lavoro. Due episodi tratti dalla cronaca recente fanno balzare agli occhi questa realtà.
Lo scorso 4 novembre, a Paderno Dugnano (Milano), è avvenuta una violenta esplosione in un'azienda di stoccaggio di rifiuti speciali. L'azienda era in pessime condizioni di sicurezza e gli operai si sono trovati in pochi secondi intrappolati dal fuoco. 7 gli operai in condizioni gravissime , 5 albanesi e 2 italiani: Sergio S., 63 anni, di Paderno Dugnano; Salvatore C., 56 anni, di Paderno Dugnano, custode con la moglie dello stabilimento; Erjon N., 29 anni, albanese, Haron Z., 44 anni, albanese, Leonard S., 37 anni, albanese, Xani K., 21 anni, albanese, Ferik M., 30 anni, albanese.
Arun Zeqiri, un immigrato regolare, così come gli altri che lavoravano all'azienda di Paderno, è stato ricoverato al Centro Traumatologico di Torino, dove hanno cercato di curare le ustioni che avevano ricoperto l’80% del suo corpo. Non c'è stato nulla da fare ed è morto il giorno dopo, così come Sergio Scapolan.
Più recente, sempre nel milanese, un’altra morte bianca, con protagonista ancora una volta un albanese. La tragedia si è consumata in via Ravizza, zona residenziale del nord-ovest del capoluogo lombardo. La vittima è un operaio che è stato schiacciato dall’ascensore che stava cercando, insieme ad alcuni colleghi, di collaudare.
Stava lavorando all’interno della tromba dell’ascensore, al pianterreno, quando i colleghi, ignari della sua posizione, hanno fatto scendere la cabina dall'ultimo piano della palazzina. La testa dell'albanese è rimasta incastrata ed è morto sul colpo.
Con molta probabilità l’uomo si è reso conto del pericolo e ha cercato di mettersi in salvo. Ma la velocità della cabina e il poco tempo a disposizione ne hanno impedito la fuga. L’uomo è rimasto incastrato a due metri d’altezza, tra il mezzo piano e l’ascensore, riportando letali lesioni alla testa.
Ai soccorritori, giunti in poco tempo sul luogo dell’incidente, si è presentato un quadro raccapricciante. Le operazioni di recupero del corpo sono state lunghe e faticose.
Anche quest'operaio era regolarmente assunto e in possesso dei documenti di soggiorno.
Ma quanti immigrati a cui non viene fatto un contratto regolare dal datore di lavoro non possono denunciare un infortunio e vengono costretti dal datore di lavoro a dichiarare di essersi fatti male in casa?
Gabriele Salari