22/07/2011
Tappa a Berlino per l'European Poker Tour.
«Quella dei giochi d'azzardo è un'industria a tutti gli effetti che cerca di intercettare più persone possibili offrendo, per ogni target, il gioco più appropriato: i gratta e vinci per pensionati e casalinghe, le slot machines per gli uomini di mezza età, l'online per i giovani e così via». Daniela Capitanucci, psicologa e psicoterapeuta e presidente dell'associazione di promozione sociale “Azzardo e nuove dipendenze” con sede a Gallarate (Varese), non si stupisce più di tanto del via libera al poker in Rete con modalità cash. «Sono molto preoccupata», spiega, «per le conseguenze che avrà sulle persone».
Può spiegarci perché?
«Tutti i giochi online, a cominciare dal poker, sono stati fatti per attrarre prevalentemente le fasce giovanili, che con Internet hanno una grande dimestichezza, e gli uomini con una discreta cultura pokeristica».
Tutti a rischio dipendenza, secondo lei?
«Ovviamente no. Ma se nella modalità torneo, con cui si è giocato finora, era prevalente lo spirito sportivo e di competizione, con il cash resta soltanto l'azzardo puro. Non solo, rispetto a una partita con giocatori “veri” al tavolo di un casinò o fra amici, la possibilità di giocare su Internet elimina completamente tutta una serie di elementi che non sono azzardo come la capacità di giocare le carte, l'arte del bluff, la vertigine e la suspense offerte dall'avversario mentre scopre le sue carte».
Che cosa la preoccupa di più?
«La facilità di accesso che può rivelarsi devastante e rischia di innescare un meccanismo perverso. Magari all'inizio uno ci prova per diletto, poi però il fatto di dover recuperare i soldi delle perdite precedenti fa scattare una corsa che finisce, come vediamo dalle esperienze dei nostri pazienti, con i prestiti ad usura».
Quanto costa curare un malato d'azzardo?
«Molto perché occorrono tanti anni di terapia. Ai problemi di salute, come lo sviluppo di patologie cardiache o ischemie, bisogna aggiungere le relazioni familiari e sociali completamente devastate e una situazione debitoria che sfocia nei pignoramenti e in una condizione di povertà. Spesso i danni sono irreversibili».
Antonio Sanfrancesco