Gli italiani si confessano: voterò così

Le intenzioni di voto, secondo i diversi strumenti di analisi. I cattolici, gli internauti, gli italiani in generale. E un'alta percentuale di incerti.

Cattolici in ordine sparso

31/01/2013

A poco meno di 4 settimane dal voto, il mercato elettorale appare molto instabile: sono ancora molti gli indecisi anche tra i Cattolici praticanti.
Appena il 63% dichiara di aver compiuto una scelta definitiva. Il 16% non ha ancora deciso, il 21% esprime un’intenzione di voto, pur ammettendo che potrebbe cambiare idea prima del 24 febbraio.
Sono alcuni dei dati rilevati, in esclusiva per Famiglia Cristiana, dal Barometro Politico dell’Istituto Demopolis.
La mancata riforma della legge elettorale, che porterà a votare ancora una volta con il “Porcellum”, induce gli elettori a ritenere, nella propria scelta di voto, il candidato Premier molto più importante dei candidati in lista nelle diverse circoscrizioni per la Camera ed il Senato.
L’’Istituto Demopolis ha analizzato, in esclusiva per Famiglia Cristiana, il voto dei Cattolici praticanti: un segmento estremamente significativo del Paese che spesso si è rivelato determinante della competizione elettorale.
Il 24 e il 25 febbraio i Cattolici praticanti si recheranno alle urne in “ordine sparso”: il 31% voterebbe oggi per la coalizione di Centro Sinistra guidata da Bersani, il 27,5% per il Centro Destra. Il 25% dei Cattolici praticanti, uno su quattro, voterebbe invece per la coalizione che punta ad un ritorno a Palazzo Chigi dell’attuale Premier Mario Monti: un dato, questo, superiore di circa 10 punti percentuali rispetto alla media delle attuali intenzioni di voto degli elettori italiani rilevata dal Barometro Politico Demopolis.


L’Istituto Demopolis ha verificato per Famiglia Cristiana anche il peso delle principali coalizioni tra tutti gli elettori italiani a circa 25 giorni dal voto. Il Centro Sinistra si attesta al 34,5%, il Centro Destra al 27%. Più distanziati, il Movimento 5 Stelle al 16% e la coalizione per Monti al 15%.


Pur registrandosi un avvicinamento, la distanza tra Centro Sinistra e Centro Destra resta di oltre 7 punti:
Sulla base delle odierne intenzioni di voto, la coalizione di Bersani otterrebbe – con ampio margine - il premio di maggioranza alla Camera, conquistando 340 seggi.
Molto più aperta, secondo il Barometro Politico Demopolis, è invece la partita per il Senato che si giocherà sull’attribuzione dei premi regionali. La vera sfida si giocherà in Lombardia ed in Sicilia, le due regioni maggiormente incerte nelle quali l’Istituto Demopolis registra una situazione di sostanziale parità.
Le due regioni appaiono dunque determinanti per la maggioranza a Palazzo Madama: se vincesse in Lombardia ed in Sicilia, pur perdendo il Veneto, il Centro Sinistra avrebbe la maggioranza con 169 seggi; se perdesse invece in entrambe le regioni, si fermerebbe a 145 seggi, lontano dalla soglia necessaria di 158 senatori.
In costante mutazione risulta il consenso al Movimento 5 Stelle e alla Lista Monti per l’Italia, che attraggono il voto degli elettori politicamente non collocati.
Sono scenari dall’esito incerto, dai quali dipenderà la governabilità del Paese. Nelle regioni in bilico, come nel resto d’Italia, determinante risulterà la scelta degli indecisi.

PIETRO VENTO
Direttore Istituto Demopolis


Nota metodologica: l’analisi dell’Istituto Demopolis per Famiglia Cristiana

L’indagine è stata condotta dall’Istituto Nazionale di Ricerche Demòpolis, in esclusiva per Famiglia Cristiana, su un campione di 1.028 intervistati, statisticamente rappresentativo dell’universo della popolazione italiana maggiorenne, stratificato per genere, fascia d’età, titolo di studi ed area geografica di residenza. La ricerca, realizzata nel gennaio 2013 con metodologia cati-cawi, è stata coordinata dal direttore di Demopolis Pietro Vento, con la collaborazione di Giusy Montalbano e Maria Sabrina Titone. Approfondimenti su: www.demopolis.it

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