L'Africa che spera 2 - Il nuovo Kenya

Storie di una vita migliore da uno dei Paesi più poveri del mondo: due bambini sottratti alla strada e tre giovani donne alle prese con le tecnologie più moderne.

Il Kenya e gli Obiettivi del Millennio

01/09/2010
Due giovani membri dell'associazione Kaswesha di Nairobi, che si occupa di promozione culturale, sportiva, e di alfabetizzazione informatica dei giovani kenyani.
Due giovani membri dell'associazione Kaswesha di Nairobi, che si occupa di promozione culturale, sportiva, e di alfabetizzazione informatica dei giovani kenyani.

Nairobi, Kenya

«L’ultimo censimento, l’anno scorso, ha fatto emergere un dato sorprendente: in Kenya, ogni anno la popolazione aumenta di un milione di persone. Un dato per certi versi preoccupante: l’incremento demografico è molto elevato. Ma è anche un elemento positivo nella società di questo Paese: i giovani del Kenya sono la sua più importante risorsa».

    Padre Renato Kizito Sesana è missionario comboniano a Nairobi da molti anni. È abituato a “leggere” i cambiamenti, spesso frenetici, di uno dei Paesi più dinamici del Continente. «Questo Paese», continua, «sta vivendo una sorta di primavera. È appena stata approvata la nuova Costituzione, il Kenya vive un momento di grande entusiasmo. E ha una società civile, fatta soprattutto di giovani, che fa ben sperare».

    Gli Obiettivi del Millennio? «Siamo piuttosto lontani dal raggiungerli», sottolinea. «In alcuni ambiti si sono fatti passi avanti, ma la povertà estrema è ancora una realtà pesante. Per sradicarla occorrerebbe una inversione di rotta che non è certo avvenuta».

    Il missionario lavora soprattutto per la riabilitazione dei ragazzi di strada
. Gestisce, con una fitta schiera di collaboratori, due case di prima accoglienza (chiamate significativamente “centri di salvataggio”) e quattro case per l’educazione e la crescita degli ex street-children, dove ospita oltre 200 minori.

    
I dati (forniti dalla Campagna Italiana per gli Obiettivi del Millennio) evidenziano tutte le luci e le ombre del percorso di questo Paese: su alcuni degli obiettivi sono stati ottenuti risultati significativi, su altri il raggiungimento è molto lontano.

    Ad esempio il 22% della popolazione vive ancora sotto il livello di povertà estrema (meno di un dollaro al giorno di reddito), ma nel contempo la crescita economica del Paese – dato 2009 – è del 5,7%, un dato invidiabile per molti Paesi europei. L’aspettativa di vita è bassa: 51 anni. Solo l’83,6% dei bambini completa la scuola primaria. Ma anche in questo ambito è stato fatto un importante passo avanti: il governo ha stabilito, quattro anni fa, la completa gratuità della scuola elementare per tutti.

    Quanto agli obiettivi relativi alla salute materno-infantile, la mortalità dei bambini sotto i 5 anni è ancora a 121 per mille nati, e quella della donna in maternità è di 560 per 100.000. L’Aids colpisce il 4,9% della popolazione. Ancora due dati: solo il 57% della popolazione ha accesso all’acqua potabile e 8 kenyani su 100 possono utilizzato la rete internet.

Luciano Scalettari
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