03/01/2012
Una rara immagine di Ustaz Mohammed Yusuf, fondatore di Boko Haram.
Boko Haram (che alla lettera significa "L'educazione occidentale è peccato) è stato fondato nel 2002 da Ustaz Mohammed Yusuf,
un imam nigeriano che lo ha guidato fino al 2009, quando fu ucciso
durante un tentativo di fuga seguito al suo arresto. Dal 2004, cioè da
quando decise di intraprendere la lotta armata, la setta ha ucciso
almeno 800 persone, civili e militari, ma l’ondata di attacchi contro i cristiani lanciata ai primi di novembre e poi ancora a Natale è
stata di gran lunga l’azione di maggior portata militare della sua
storia di violenza.
La “dottrina” di Ustaz Mohammed Yusuf (che i seguaci
considerano risorto ma invisibile) è un coacervo di teorie politiche e
pseudo-scientifiche. Boko Haram, come da un’intervista
rilasciata dal suo leader nel 2009 poco prima di essere ucciso, rifiuta
la democrazia all’occidentale ma anche l’idea che la Terra sia rotonda,
il darwinismo e non ammette che la pioggia sia la ricaduta dell’acqua
evaporata al suolo.
Ciò che più conta, però, in Nigeria e oltre, è che Boko Haram
predica l’instaurazione della shar’ia (legge islamica) in tutti i 36
Stati del Paese. La chiedeva sotto la guida del fondatore, la
chiede adesso che il capo è Mallam Sanni Umaru. Da
notare che l’ascesa del gruppo è avvenuta proprio nei primi anni
Duemila, cioè quando la shar’ia è stata introdotta in 12 Stati della
Nigeria: in 9 a pieno titolo, in altri 3 con validità solo per le aree
con popolazione in maggioranza musulmana.
Un retroscena inquietante dell'attuale campagna contro i cristiani è che Boko Haram sembra intrattenere rapporti sempre più stretti con l'Aqmi (Al Qaeda nel Maghreb islamico), la filiale dell'Africa del Nord del movimento terroristico fondato da Osama Bin Laden. Attaccato duramente nel Maghreb per tutto il 2010 (i militanti, che nel 2007 si riteneva fossero circa
30 mila, sono stati ridotti a un migliaio dalle operazioni dell’esercito
algerino e dalle indagini condotte nell’area dalle polizie di Francia e
Italia), l'Aqmi ha cominciato a ritirarsi verso Sud e a mettersi sempre più sotto la protezione dei movimenti di guerriglia come Boko Haram, che dispongono di basi e appoggi.
In cambio, i terroristi dell'Acqmi prestano la loro indubbia esperienza a chi li protegge. Ecco forse spiegata anche la recrudescenza delle stragi e lo spettro sempre più ampio delle azioni condotte contro i cristiani in Nigeria.
Fulvio Scaglione