13/02/2011
Un'immagine della manifestazione a Milano.
A Milano una manifestazione così grande non si vedeva da tempo."Questa volta non faremo discussioni sul numero dei partecipanti. Ci fidiamo della questura", ha scherzato la comica Teresa Mannino, che ha diretto la piazza sul palco degli oratori con insospettata bravura. I suoi toni ironici hanno bene espresso lo stile di una protesta di donne che ha visto presenti anche tanti uomini: uno stile orgoglioso, pacato, indignato senza retorica.
Milano è la città di Berlusconi e Piazza Castello e dintorni, pieni da traboccare, domenica 13 febbraio sono stati chiaramente antiberlusconiani. Moltissimi applausi ha raccolto ad esempio Dario Fo, con un discorso di critica al premier, ma altrettanti applausi ha incassato Flavia Perina, direttore del Secolo d’Italia e deputata finiana, che ha centrato tutto il suo intervento sui problemi delle donne, compresa la loro scarsa rappresentanza in politica. Ma non sono stati le oratrici e gli oratori i veri protagonisti del tredici febbraio di Milano. Il vero protagonismo l’ha vissuto la quantità di gente scesa in una piazza piovigginosa, dietro lo slogan “Se non ora, quando?”, in una manifestazione nata dal basso per esprimere l'insofferenza di tante donne.
E d’ora in poi in Italia sarà più difficile sottovalutare la questione femminile. Siamo il Paese d’Europa che ha meno donne in posti di lavoro pagati, quello che fa pochissimo per permettere loro di conciliare famiglia e lavoro, quello dove le carriere femminili sono penalizzate e dove le donne in Pralamento e in posti di governo sono meno del Rwuanda. Tutto questo ha scavato per anni nella vita e nella coscienza di tante italiane, e anche per questo, alla fine, in una domenica di fine inverno 2011, le piazze si sono riempite. Nonostante l’indifferenza e i distinguo di televisioni e giornali. Anche i fantasmi delle donne che animano le feste di Berlusconi aleggiavano in Piazza Castello, tra moltissime donne che studiano, lavorano e si impegnano al meglio dei loro talenti, senza nessun premio garantito, con stipendi risicati e un futuro incerto. Non tutte le strade sono uguali per affermarsi nella vita. Le donne di Milano hanno voluto dire anche questo.
Rosanna Biffi