08/04/2012
Una rara autocisterna rifornisce i serbatoi di Gaza (foto Reuters).
Nella Striscia di Gaza è ormai emergenza energetica. E dopo un mese di blackout continui, energia elettrica a singhiozzo e code infinite ai distributori, ci sarebbe anche una prima vittima provocata dalla mancanza di carburante. Un uomo di Gaza avrebbe dichiarato all'agenzia stampa Ap, che domenica scorsa il suo bambino di 5 mesi, affetto da disturbi linfatici, è morto dopo che il generatore che alimentava il suo respiratore è rimasto a corto di carburante.
Carburante: già, perchè benzina e soprattutto gasolio, necessario per far funzionare i generatori di cui è tempestata la Striscia e l'unica centrale elettrica di Gaza, da un mese a questa parte entrano col contagocce, col risultato che la centrale è praticamente ferma e l'energia viene distribuita a turni, con blackout della durata anche di 18 ore.
Più di un anno fa, il governo di Gaza ha deciso di far funzionare la centrale solo con il carburante di contrabbando dall'Egitto, invece di comprare il più costoso combustibile israeliano, come aveva fatto fino a quel momento. Ma l'Egitto ha iniziato a tagliare le forniture, avendo a che fare lui stesso con problemi di carburante.
Alla base ci sarebbero, da un lato, tensioni tra Hamas, che governa Gaza, e l'Anp, che governa in Cisgiordania e gestisce i fondi dei donatori stranieri per l'acquisto di carburante. E dall'altro lato, disaccordi con il nuovo governo egiziano.
Ma i giochi politici si riflettono soprattutto sulla vita delle persone e oltre a fabbriche bloccate, negozi e uffici in tilt e generatori fuori uso, si rischia anche l'emergenza sanitaria e ambientale. Decine di ambulanze sono già ferme e gli ospedali, con i loro generatori, sono messi a dura prova.
"La mancanza di energia elettrica sta creando seri problemi al nostro lavoro", racconta il dottor Aghar Elrayess, che lavora in una clinica ginecologica: "I blackout continui non ci permettono di usare la nostra apparecchiatura e molte pazienti, che dopo la terapia non dovrebbero fare sforzi, rischiano di perdere la sola possibilità di avere un figlio, visto che gli ascensori non vanno e devono salire numerosi piani di scale".
Per mancanza di carburante, anche le pompe delle fognature non funzionano e gli scarichi finiscono in mare, peggiorando così la qualità delle acque già inquinate.
L'
Onu e la
Ue si stanno muovendo per far sì che la situazione migliori, ma il buio di Gaza sembra destinato a durare, rischiando di offuscare anche Hamas. Secondo un recente sondaggio dell'agenzia palestinese Maan News, il 48% degli abitanti della Striscia accusa il Governo dell'emergenza energetica
Anna Maria Selini