Immigrati, la crisi li allontana

Il Rapporto sulle migrazioni 2011 della Fondazione Ismu fotografa gli effetti della crisi anche sugli stranieri in Italia. Una riduzione dell'86% di chi cerca lavoro nel nostro Paese.

L'Italia in difficoltà è meno attraente

12/12/2011
Romeni, marocchini e albanesi sono le comunità più presenti in Italia.
Romeni, marocchini e albanesi sono le comunità più presenti in Italia.

    In tutto il 2010 i nuovi immigrati in Italia sono stati 70 mila, contro i 500 mila in più registrati nel 2009. E' questo il dato più eclatante che emerge dal XVII Rapporto nazionale sulle migrazioni 2011 presentato dalla Fondazione Ismu (Iniziative e studi sulla multietnicità). La crisi economica ha quindi determinato una brusca frenata nell'arrivo di stranieri in cerca di lavoro e nuove opportunità nel nostro Paese: una riduzione dell'86%.

    Negli ultimi otto anni non si era mai verificato un aumento dei flussi così basso: dal 2003 al 2009, infatti, l'incremento medio annuo era stimato in 430 mila unità. Al primo gennaio 2011, in base al Rapporto dell'Ismu, la popolazione straniera presente in Italia è stata stimata in 5,4 milioni di unità, tra regolari e non. Diminuiscono gli irregolari, che sarebbero 443 mila rispetto ai 454 mila di un anno prima. Nello stesso tempo, si è assistito a un maggior radicamento della popolazione straniera presente sul territorio: gli iscritti all'anagrafe sono diventati 4 milioni e 570 mila, con un aumento di 335 mila unità in un anno. Questa crescita dei residenti è dovuta all'iscrizione anagrafica di un buon numero di già regolari, e a un consistente saldo naturale (nati meno morti) di 73 mila unità.

    Il 95% degli immigrati provengono dai cosiddetti "Paesi a forte pressione migratoria". I più numerosi sono i cittadini provenienti dalla Romania (1 milione e 111 mila presenti), seguiti dal Marocco (575 mila presenze) e dallì'Albania (568 mila). "Nel 2011 il rallentamento nell'immigrazione sembra destinato a proseguire: nel primo semestre del 2011 si registra un - 12% sul 2010", ha osservato il demografo Gian Carlo Blangiardo durante la presentazione del Rapporto.

    Tuttavia, secondo le stime dell'Ismu si prevede che nel 2031 i residenti stranieri saranno 8,5 milioni, quasi il doppio rispetto agli attuali 4,6 milioni. Nel prossimo ventennio si assisterà anche a un aumento di acquisizioni della cittadinanza italiana: l'Ismu prevede che si passerà dalle attuali 50-60 mila concessioni annue a una media annua di 220 mila tra il 2026 e il 2030. Dato che potrebbe aumentare ancora, fino a raggiungere le 257 mila unità annue sempre tra il 2026 e il 2030, se si introducesse lo "ius soli" per i nati in italia.

Rosanna Biffi
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Postato da viaggiatore il 17/04/2012 17:28

E' vero che l'Italia in difficoltà può apparire meno invitante ma ho assistito a svariate interviste a migranti e purtroppo si ha da ritenere che la sistematica e incontenibile persecuzione dei poveracci, messa in atto dagli xenofobi nostri concittadini, abbia contribuito non poco a squalificare il nostro paese come terra promessa o semplice luogo di accoglienza. Chi può va via, chi non può resta al prezzo di vessazioni ed umiliazioni varie. Che tristezza! Vero? In realtà non è peggio di altri momenti. Non illudiamoci di essere peggiori dei nostri bisnonni , nonni o trisnonni, la miseria umana è sempre lì, nulla di nuovo sotto il sole. Basta leggere qualche Enciclica e possiamo ritrovare, situazioni, problemi ed esortazioni che paiono scritte oggi e non 50, 60 anni fa e più. La crisi economica non è la causa. La causa è sempre l'umana miseria etica e morale che porta la crisi economica che ne è difatto l'effetto visibile. Cordiali saluti. P.S. C'è però una buona notizia, Cristo è Risorto! E questo ci spinge ad andare avanti, dai fratelli.

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