Immigrati, la crisi li allontana

Il Rapporto sulle migrazioni 2011 della Fondazione Ismu fotografa gli effetti della crisi anche sugli stranieri in Italia. Una riduzione dell'86% di chi cerca lavoro nel nostro Paese.

Sostenere le famiglie

12/12/2011
Il 9% degli alunni alle primarie non ha cittadinanza italiana.
Il 9% degli alunni alle primarie non ha cittadinanza italiana.

    "In Italia c'è stata una trasformazione da immigrazione di lavoratori a immigrazione di famiglie", ha sottolineato la ricercatrice dell'Ismu Laura Zanfrini durante la presentazione del rapporto 2011. Le famiglie di soli stranieri sono aumentate di tredici volte, passando da 127 mila del 1991 a 1,6 milioni del 2009. A queste si aggiungono 500 mila famiglie miste, per un totale di 2 milioni di famiglie con almeno un membro straniero.

    Più della metà risiede al Nord (un terzo del totale al Nord Ovest e circa un quarto al Nord Est). In un caso su tre scelgono di abitare nelle aree metropolitane. Nel 2009 (ultimi dati disponibili) il 15,1% di famiglie di soli stranieri aveva un'abitazione di proprietà, contro il 50% nelle famiglie miste e il 71,6% in quelle composte da soli italiani. Il 20% degli stranieri vive però in condizioni di insufficienza abitativa.

    Rileva il demografo Gian Carlo Blangiardo: "Va aiutata la famiglia immigrata, che è il motore della vitalità demografica. Vive infatti una situazione di crisi, a causa di deprivazione e difficoltà soprattutto in presenza di figli. E' importante che si giochino interventi a favore dei nuclei familiari, specie di quelli immigrati". In base agli ultimi dati Istat, infatti, tre famiglie su otto formate da soli stranieri vivono in stato di deprivazione materiale, e la presenza dei figli aumenta il rischio di soffrire di queste difficoltà.

    Quanto agli alunni con cittadinanza non italiana, secondo i più recenti dati Miur-Ismu rappresentano il 7,9% della popolazione scolastica: nell'anno scolastico 2010/2011 erano 711.064, e tra essi il 42,1% era nato in Italia. Salgono al 9% nelle scuole primarie, anche se l'aumento più significativo nell'ultimo decennio ha riguardato le scuole secondarie superiori di secondo grado. Gli adolescenti con cittadinanza non italiana si concentrano negli istituti professionali (40,4%) e negli istituti tecnici (38%), seguiti a distanza dai licei (18,7%).

    La Lombardia si conferma la regione con il più alto numero di alunni dalla cittadinanza non italiana: il 24,3% di loro (173.051 studenti) sono infatti iscritti in scuole lombarde. Seguono il Veneto con l'11,9% (84.914 studenti) e l'Emilia Romagna con l'11,6% (82.634 studenti).

Rosanna Biffi
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