Immigrati, la crisi li allontana

Il Rapporto sulle migrazioni 2011 della Fondazione Ismu fotografa gli effetti della crisi anche sugli stranieri in Italia. Una riduzione dell'86% di chi cerca lavoro nel nostro Paese.

Lavoro, numeri in aumento

12/12/2011
Crescono i lavoratori immigrati, e ancor più le donne.
Crescono i lavoratori immigrati, e ancor più le donne.

    Gli stranieri rappresentano ormai il 10% degli occupati totali in Italia, e producono il 12,1% del nostro Pil. Tra il primo trimestre del 2010 e lo stesso periodo del 2011, la forza lavoro immigrata è cresciuta di ben 275.895 unità, passando da 1.923.875 a 2.199.770, con un incremento del 14%. Nello stesso periodo, gli occupati italiani sono scesi di 160 mila unità. In particolare, è aumentata la percentuale di lavoratrici immigrate, concentrate nei servizi domestici e di assistenza, che rappresentano comparti meno legati agli andamenti ciclici dell'economia.

    E' vero che tra gli stranieri sono aumentati i disoccupati di 17 mila unità, ma è una cifra che appare poco significativa rispetto al contemporaneo aumento di chi ha trovato lavoro. "Il mercato del lavoro italiano continua a registrare molta capacità di assorbimento della manodopera immigrata", ha sottolineato la ricercatrice dell'Ismu Laura Zanfrini."Sono presenti soprattutto in mansioni operaie, non qualificate, e specie in settori con produttività stagnante. Occupano posti rifiutati dagli italiani, e guadagnano in media un quarto in meno dei nostri connazionali: una differenza di salario che cresce ancora di più per le donne".

    Ma come vivono gli italiani la presenza di tanti immigrati occupati nel nostro Paese, in tempi di contrazione del lavoro? I dati del Rapporto Ismu, come rileva Laura Zanfrini, dicono che "oltre due terzi degli italiani non pensano che portino via a loro posti di lavoro, e i tre quarti ritengono che svolgano mestieri che noi non vogliamo. Però oggi è al minimo storico, il 39% la quota di italiani che vede gli immigrati come una risorsa economica. Inoltre, per il 60% dei giovani italiani gli stranieri sono un problema soprattutto in riferimento alle opportunità di lavoro. Non era mai successo, i giovani erano sempre stati i più aperti nei confronti dell'immigrazione". Ma i giovani rappresentano la generazione che sta pagando maggiormente l'impatto della più lunga crisi economica del dopoguerra.

    In ogni caso, secondo il segretario generale dell'Ismu Vincenzo Cesareo, "la società civile nelle sue diverse espressioni contribuisce in modo rilevante a raccogliere le sfide dell'immigrazione, con numerose iniziative di accoglienza e sostegno, spesso di alto livello. Nonostante i problemi, il veloce arrivo dell'immigrazione in Italia non ha procurato traumi particolarmente forti, proprio grazie all'impegno delle realtà della società civile. Ed è auspicabile che le politiche ne tengano maggior conto, applicando di più il principio di sussidiarietà".

Rosanna Biffi
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