Stragi mafiose, l'ombra dei servizi

Una relazione clamorosa, quella del presidente della Commissione Antimafia Giuseppe Pisanu, dedicata alle stragi di mafia del 1992-93. In allegato il testo integrale.

Segue - 3 - Trattative con lo Stato e rivendicazioni inquietanti

01/07/2010

Bombe e omicidi da una parte, trattative dall’altra, conclude Pisanu: «Oggi», scrive, «abbiamo notizie abbastanza chiare su due trattative: quella "dai contorni anomali" tra Mori e Ciancimino che forse fu la deviazione di una audace attività investigativa; e quella tra Bellini-Gioè-Brusca-Riina, dalla quale nacque l'idea di aggredire il patrimonio artistico dello Stato, avendo spiegato Bellini ai suoi interlocutori che "ucciso un giudice questi viene sostituito, ucciso un poliziotto avviene la stessa cosa, ma distrutta la Torre di Pisa, viene distrutta una cosa insostituibile con incalcolabili danni per lo Stato"».

    Anche i passaggi conclusivi della relazione sono quanto mai inquietanti: «Da allora ad oggi, bloccato il braccio militare, Cosa nostra ha certamente curato le sue relazioni, i suoi affari, il suo potere». Con l'espandersi della sua forza economica «ha sentito sempre più il bisogno di proteggere i suoi affari e i suoi uomini. Specialmente con gli strumenti della politica comunale, regionale, nazionale ed europea».

    
Tocca ora alla Commissione andare fino in fondo. Probabilmente non mancheranno altre sorprese. Ad esempio sull’approfondimento di uno dei tanti filoni mai chiariti della stagione stragista: quello dell’annuncio in anticipo degli attentati e delle rivendicazioni.

    A voler vedere chiaro in questa direzione è Walter Veltroni, membro della Commissione Antimafia: la relazione di Pisanu, ha detto, «è un passo avanti sulla strada della verità». «Nella relazione ci sono anche omissioni: per esempio il fatto che le stragi furono in qualche modo annunciate», anche «da personaggi che erano stati coinvolti nella strage di Bologna». Veltroni si riferisce con ogni probabilità ad Elio Ciolini, un’ambigua figura sedicente membro della Superloggia massonica di Montecarlo che aveva fatto oscure rivelazioni sull’imminente avvio della stagione stragista, prima che essa avesse luogo.

    Quanto alle rivendicazioni – «in perfetto stile brigatista», scrive Pisanu – va ricordato che furono fatte non da Cosa nostra ma dalla Falange Armata, un’oscura organizzazione para-militare segreta di cui furono in seguito rintracciate le pesanti infiltrazioni nel cuore del Sismi, il nostro servizio segreto militare di allora. Un altro mistero nel mistero.

Luciano Scalettari
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