03/02/2013
Un primo bilancio incoraggiante. La campagna “Libera la domenica”, promossa da Confesercenti e Federstrade con il sostegno della Cei, ha superato le 38 mila firme. L’iniziativa, rilanciata anche dal nostro giornale, era partita il 25 novembre con l’obiettivo di limitare le aperture dei negozi nei giorni festivi e permettere ai lavoratori di poter vivere la domenica con la propria famiglia e i propri cari. Un risultato cui puntano anche le Acli, le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, numerose associazioni della società civile e alcune Regioni italiane come Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Toscana.
In questi pochi mesi sono stati allestiti banchetti e punti di raccolta in oltre 200 località (per le modalità di adesione si può visitare il sito
www.liberaladomenica.it) e nelle sedi di Confesercenti e dei Comuni (è infatti possibile sottoscrivere anche presso le Segreterie comunali).
“L’iniziativa”, hanno spiegato facendo il punto della situazione monsignor Giancarlo Bregantini, presidente della commissione Cei per i problemi sociali e il lavoro, e Marco Venturi, presidente di Confesercenti, “nasce da ragioni di valore proprie della cultura laica e religiosa che vede nella giornata festiva un momento importante per valorizzare il ruolo della famiglia, delle tradizioni religiose, degli interessi culturali e ricreativi. La scelta di una liberalizzazione senza regole in una fase, per giunta, di profonda recessione, ha acuito invece solo le difficoltà senza avere effetti significativi sui consumi delle famiglie che hanno registrato un pesante trend negativo fino ad arrivare nel 2012 ad un calo record superiore al 4 per cento”.
Annachiara Valle