18/03/2013
Don Virginio Colmegna.
Papa Francesco ha già conquistato gli
italiani. Ce lo dice il senso comune,
ma anche l’indagine di Demòpolis riportata
in queste pagine. Mi ha colpito
il fatto che la maggior parte degli intervistati
abbia ritenuto l’abdicazione di papa Ratzinger
una scelta rivoluzionaria per la storia
della Chiesa. Credo che già questo esprima
l’esigenza di una Chiesa dal volto umano,
poiché i credenti e i non credenti hanno fiducia
soprattutto in una comunità che porti
dentro di sé la debolezza e la fragilità.
La fiducia degli intervistati per il nuovo
Pontefice è straordinariamente alta per i
cattolici, ma il dato interessante è che i non
cattolici raggiungono il 61 per cento. Di questo
Papa che parla a braccio, dagli occhi buoni,
che ama il contatto con la gente, danno una
lettura estremamente positiva.
Ciò vuol dire
che quando la Chiesa si presenta segnata dallo
stile del Vangelo sa sorprendere
e ispirare fiducia anche
nei non credenti.
È il grande mistero dell’evangelizzazione, capace di conquistare le anime più con la testimonianza che con le prediche calate dall’alto. Papa Francesco colpisce per la sua semplicità. La purezza di una Chiesa popolare attenta soprattutto ai più deboli, con un linguaggio semplice. È questa la straordinaria profezia di una Chiesa che abbandona i ruoli da monarchia per testimoniare la bellezza della fede.
Una Chiesa del Concilio, che ricorda quella di Giovanni XXIII e di Giovanni Paolo I, due grandi Papi che avevano una straordinaria capacità di rivolgersi alla gente, pur avendo grandissima sapienza teologica. Piace alla gente, come immaginabile, una Chiesa lontana dal potere, che vive con i poveri. Credo sia questo l’elemento che fa lievitare la fiducia per il Papa. Gli italiani apprezzano questa semplicità, che il cardinale Martini chiamava «comunità alternativa».
Don Virginio Colmegna
fondatore della
Casa della Carità di Milano